Circonvallazione: il piano sicurezza è necessario

Telecamere e pattuglie per un’azione preventiva prima ancora che repressiva per evitare che un altro pedone sia travolto dal pirata della strada di turno. Questa la “chiave” per garantire la sicurezza di tutti coloro che attraversano la circonvallazione. Un piano di interventi a breve, medio e lungo periodo che oltre al viale Odorico da Pordenone, viale Andrea Doria, viale Fratelli Vivaldi e viale Bolano riguardi anche le strade limitrofe come via Santa Sofia, via San Nullo, via Ala e viale Fleming.

«Parliamo della più trafficata strada di Catania- afferma il presidente della commissione alla Viabilità Giuseppe Castiglione– un’area che può fare la differenza nel piano di vivibilità e sicurezza che vogliamo portare a termine con associazioni e comitati cittadini. Sulla circonvallazione sono in pochi a rispettare precedenze e limiti di velocità. Lo dimostra il fatto che- prosegue Castiglione- il violento impatto ha causato allo studente di Medicina un grave trauma cranico che lo ha portato alla morte. Una tragedia che poteva essere evitata solo se l’amministrazione comunale avesse preso gli opportuni provvedimenti nei mesi precedenti».

Dopo la morte di Danilo di Majo Palazzo degli Elefanti cerca di correre ai ripari con l’assessore D’Agata che promette l’istallazione di attraversamenti pedonali rialzati nei punti maggiormente a rischio. «Il problema di fondo è che ogni punto della circonvallazione è estremamente pericoloso; non solo quello davanti alla Cittadella Universitaria- spiega il presidente della commissione al Bilancio Vincenzo Parisi– i pedoni che rischiano la vita per passare da una parte all’altra della strada non è una “tantum” ma una costante quotidiana. Ecco perchè chiediamo, ancora una volta, al Primo Cittadino di reinstallare il vecchio ponte sopraelevato presente sul viale Doria prima dell’apertura del cantiere per la realizzazione sottopasso del viale Fleming alcuni anni fa. Un impianto meno invasivo delle strisce pedonali rialzate e che non comporterebbe la chiusura temporanea della carreggiata».

Con una media di oltre 3.000 incidenti l’anno a Catania, i mesi di giugno, luglio e agosto rappresentano l’arco di tempo in cui si registrano il maggior numero di sinistri. Sulla circonvallazione ci sono oltre 100 casi all’anno. «Stesso discorso va fatto per le arterie limitrofe- dichiara Nico Sofia, presidente dell’associazione “Terranostra”– l’ultimo episodio è stato sul viale Fleming con un’auto che si è ribaltata. In questa parte di Catania molti tamponamenti sono stati scongiurati per un soffio: perché la persona è stata schivata all’ultimo momento, perché l’automobilista è riuscito a frenare in tempo oppure perché il pedone è riuscito a scansarsi. Certe tragedie sono state evitate per questione di pochi centimetri. Le linee zebrate ci sono, e sono ben visibili. Il semaforo pedonale funziona. Ma allora perché certi incoscienti non si fermano davanti alle persone che attraversano le corsie?».

di Vincenzo Musumeci