Dissesto a Catania, sulla nomina dei Commissari è necessario accelerare

piazza duomo, Catania

A quarantatré giorni dalla dichiarazione del dissesto per il Comune di Catania, mancano ancora i nomi dei Commissari liquidatori che dovrebbero accompagnare l’Ente nella lunga e difficile strada del riequilibrio finanziario. E se nei giorni scorsi una nota di Palazzo degli Elefanti avvertiva che entro domani – martedì 12 febbraio – saranno messi in pagamento gli stipendi per i dipendenti comunali, sono molti i cittadini e le imprese creditrici nei confronti dell’Ente che aspettano di conoscere il proprio destino.

Come anticipato nei mesi scorsi da Hashtag Sicilia, infatti, la legge detta criteri precisi per il pagamento del debito pregresso. Mentre l’ordinaria amministrazione rimane nelle mani del Sindaco e del Consiglio comunale, infatti, la gestione di tutte le pendenze è affidata ad un Organismo Straordinario di Liquidazione che deciderà tempi e modi dei pagamenti. I famosi Commissari, insomma, i cui nomi non è dato conoscere malgrado sia passato oltre un mese e mezzo.

Un ritardo di cui si fatica a comprendere le cause. A meno di non pensare ad un tentativo da parte di certa politica di condizionare le nomine, per cercare di lucrare qualche vantaggio in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Un’ipotesi che non vorremmo prendere in considerazione, malgrado la voce si faccia strada da più parti. Quella di una politica che di fronte al dramma di una città in dissesto non rinunci a brigare per la nomina di Commissari “amici”. Come poi possa esprimersi questa “amicizia”, visto che l’operato dell’Organismo straordinario di Liquidazione è strettamente regolato dalla legge, sarebbe tutto da capire.

Il passaggio, come detto, sarà di per sé drammatico. Secondo quanto stabilito dal Testo Unico per gli Enti Locali, una volta insediato l’Organismo straordinario di liquidazione pubblicherà un avviso, chiedendo a tutti i soggetti che hanno avuto rapporti con l’Ente comunale quale sia il loro credito, e sulla base di quali atti sia vantato. A questo punto, terminata la ricognizione della massa passiva, I Commissari proporranno ai creditori una cifra – da pagare entro termini precisi – nella forbice tra il 40 e sul 60% del credito.

Un duro colpo per tanti cittadine e tante imprese catanesi, che non meritano di essere trattati come carne da macello per i propri interessi elettorali. Se fosse questo il motivo del ritardo nella nomina dei Commissari, avremmo davvero la prova che il dissesto, prima che nei conti, è nei cuori una politica che si ostina a trattare Catania come il proprio Feudo.