Giorgia Meloni a Catania: “Siamo il secondo partito del centrodestra, la storia è tutta da scrivere”

ACICASTELLO – La “fiamma” della storica sede dell’MSI di Palazzo Beneventano si era riaccesa già da un po’, per iniziativa dello zoccolo duro di militanti etnei capitanati da  Manlio Messina. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata, e Giorgia Meloni arriva oggi a Catania certa di rappresentare il futuro del centrodestra – o della destra-centro, secondo alcuni – non solo ai piedi del vulcano ma in tutto il Paese.

Certo il benvenuto siciliano è più che affettuoso. Tanto per cominciare, il primo cittadino Salvo Pogliese è appena transitato armi e bagagli – un centinaio di amministratori facenti capo al gruppo “Muovititalia” guidato con l’ex onorevole Basilio Catanoso – in Fratelli d’Italia. Il coordinatore regionale Messina è stato promosso sul campo Assessore regionale al Turismo in un Governo, quella di Nello Musumeci, che malgrado lo strappo consumato con Raffaele Stancanelli in occasione delle elezioni Europee guarda con amicizia al partito della Meloni. E proprio l’ex sindaco ed ex senatore è diventato l’ambasciatore della Meloni a Bruxelles, centrando l’elezione e ottenendo anche un’importante vicepresidenza di commissione. 

Catania in prima fila nel nuovo scenario sovranista, insomma. Il caos che circonda l’hotel Sheraton di Acicastello, scelto per l’incontro con la Meloni, ne è la riprova. “E’ sempre più blu” il titolo voluto per la manifestazione, citando il celebre brano di Rino Gaetano che intervalla anche gli interventi sul palco. In una sala gremita di militanti, simpatizzanti e amministratori ansiosi di salutare la leader, malgrado l’afa di questo pomeriggio catanese. Presenti deputati regionali e nazionali, e sopratutto un folto gruppo di sindaci, Antonio Bonanno (Biancavilla), Massimiliano Giammusso (Gravina di Catania), Salvatore Puiglisi (Liguaglossa), Armando Glorioso (Nissoria), Ruggero Strano (Castel di Iudica), Pippo Limoli (Ramacca).

“Giorgia” arriva alla chetichella poco dopo le 17.00, scortata dal sindaco di Catania, viene intercettata dai giornalisti e non si sottrae benché debba ancora pranzare. “Siamo la seconda forza del centrodestra, è ormai un dato acclarato – rivendica la Meloni – la credibilità, la costanza, la coerenza, l’attenzione al territorio, il rispetto della meritocrazia hanno avvicinato tante brave persone alla nostra causa. La manifestazione di oggi è importante per le personalità di assoluto rilievo che scelgono di aderire a Fratelli d’Italia, a partire dal principale sindaco del centrodestra in Italia che è Salvo Pogliese”.

E il principale sindaco di centrodestra in Italia – per il quale si ragiona di un posto da coordinatore – non nasconde l’entusiasmo per quello che lui stesso definisce un “ritorno a casa” dopo la faida con il commissario regionale di Forza Italia Gianfranco Micciché: “Da mesi non ho condiviso le scelte del partito – spiega Pogliese – sul fenomeno migratorio, sulla lotta ai vitalizi, sul rispetto per la città di Catania che il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana non ha dimostrato. Ecco perché sono felice di continuare un percorso di assoluta coerenza all’interno di Fratelli d’Italia, con persone che conosco da trent’anni”.

A dargli il bentornato, il neo-assessore regionale Manlio Messina. “E’ stato importante riconquistare questa città, con il centrodestra unito intorno a Salvo – dice Messina dal palco – ma è stato bello sopratutto ritrovare l’amico di sempre. Insieme vogliamo continuare questa storia straordinaria, che ha visto Giorgia protagonista quando ci davano per morti. Invece oggi siamo qui con un partito che cresce e che vuole continuare a crescere”. Intenzione ribadita anche da Raffaele Stancanelli: “Abbiamo dimostrato di avere una leader, una classe dirigente, un elettorato pieno di passione – sottolinea l’europarlamentare – che ci ha permesso di raggiungere un risultato del 6,5% nazionale e dell’8% in Sicilia”. 

Percentuali che fanno sognare Fratelli d’Italia, che a livello nazionale si mantiene all’opposizione senza nascondere di puntare ad un governo sovranista con una Lega sempre più insoddisfatta dell’attuale alleato, il Movimento Cinque Stelle. “E’ soltanto questione di tempo”, sussurra qualcuno che la sa lunga nella platea dello Sheraton, fregandosi le mani. Rino Gaetano continua a cantare che “il cielo è sempre più blu”. Il popolo di Giorgia Meloni riunito ai piedi del vulcano ne è convinto.