Istituto musicale “Bellini”, si complica la vertenza dei lavoratori dei servizi di pulizia e vigilanza

Istituto musicale Bellini
Istituto musicale Bellini

CATANIA – E’ stato un incontro non di certo positivo quello che si è tenuto ieri mattina davanti al vice capo di gabinetto della Prefettura di Catania, Tommaso Mondello, sulla vertenza scaturita dal licenziamento di 18 lavoratori impiegati fino al mese scorso nei servizi di pulizia e vigilanza nei locali dell’istituto musicale “Vincenzo Bellini”. Le parti chiamate in causa, infatti, non hanno trovato una via d’uscita per una vicenda che si fa sempre più fitta e complicata. La Città metropolitana, rappresentata dal ragioniere generale Francesco Schilirò, ed il Comune di Catania presente con l’assessore Barbara Mirabella devono ancora versare rispettivamente 1 milione e 700 mila euro e 3 milioni e 400 mila euro, motivo per cui anche le procedure per la statalizzazione incoraggiata peraltro dal Ministro dell’istruzione Marco Bussetti (che nel contempo ha chiesto all’istituto stesso un netto taglio delle spese e l’aumento delle tasse d’iscrizione) è ancora in alto mare.

Una situazione che di fatto ha creato un vero e proprio blocco, mentre i contratti con le ditte appaltanti Bsf e Multiprofessional service sono scaduti e la Città metropolitana, a scomputo della sua partecipazione, ha continuato a garantire i servizi attraverso l’invio di personale della Pubbliservizi (assente all’incontro). Nel corso dell’incontro è anche emersa la difficoltà della stessa Pubbliservizi di poter assorbire i dipendenti licenziati, essendo oggi in attesa di giudizio per la verifica dello stato passivo ed in amministrazione giudiziale. Pochissimi spiragli, dunque, al netto di un nuovo tavolo di confronto che si è convenuto di chiedere al Centro per l’impiego di Catania come spiegano Carmelo Catalano, segretario della federazione Ugl terziario ed il componente della segreteria della Ugl Giorgio Pizzati, che stanno seguendo la grave situazione ed hanno già fatto partire una richiesta di convocazione.

“Siamo consapevoli che abbiamo davanti una vertenza complicata, ma sarebbe assurdo far perdere il livello occupazionale a lavoratori che da vent’anni hanno servito l’istituto “Bellini” ed ora si sono visti all’improvviso arrivare la lettera di licenziamento per colpe non loro. Ci siamo ancora una volta appellati all’attivazione della clausola prevista dall’articolo 4 del contratto collettivo nazionale “Multiservizi servizi integrati” per la salvaguardia dei posti di lavoro in continuità con la subentrante qualora si dovesse trovare uno spiraglio anche perché ci viene difficile comprendere come sia stato possibile il subentro di Pubbliservizi, ma allo stesso tempo ci rivolgeremo al Comune e, se sarà ancora necessario, nuovamente alla Prefettura (che vogliamo ringraziare per l’attenzione) affinché si trovi in ultima istanza la collocazione dei lavoratori nell’ambito di un bacino, in attesa di una riprotezione su altri servizi. E’ chiaro che Catania non si può permettere quest’ennesimo schiaffo all’occupazione – concludono Catalano e Pizzati – e, per questo, ci appelliamo al dovere morale di tutti i rappresentanti degli enti coinvolti per la risoluzione della vertenza.”