“Monster”, lo spettacolo di tre giovani catanesi applaudito in Austria: “Scopriamo il sublime anche nella bruttezza”

Tre ragazzi siciliani che fanno parlare di sé – e parecchio bene – sui palcoscenici europei. Insieme ad una compagnia di giovani di diverse nazionalità, in un melting pot di idee, suggestioni e contaminazioni che finiscono anch’esse sul palcoscenico. Potrebbe riassumersi così lo spettacolo “Monster”, diretto dalla catanese Carlotta Bonura, applauditissimo nei giorni scorsi al Theater Am Lend di Graz, in Austria.

I protagonisti di questo successo si conoscono da sempre. Oltre alla direttrice – che ha curato anche scenografia e costumi – ci sono Marta Greco, ballerina e coautrice dello spettacolo, e il compositore e sound designer Danilo Randazzo. “Con Marta e Danilo abbiamo frequentato il Liceo Nicola Spedalieri di Catania, nella stessa classe – ricorda Carlotta Bonura – fino alla partenza di Marta per Firenze, dove a sedici anni è entrata nella Scuola del Balletto di Toscana. Più tardi Marta ha conosciuto Amanda Rubìo Sanchez [Autrice delle coreografie, ndr] nel Collettivo della Compagnia Zappalà di Catania, dove hanno lavorato per una stagione fino a inizio 2019″.

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Proprio a Catania, sul finire dello scorso anno, nasce l’idea di uno spettacolo sul rapporto tra l’uomo e la propria immagine. “Me ne hanno parlato a dicembre – racconta la direttrice artistica – per esprimere questo rapporto Marta e Amanda hanno concepito l’idea del corpo-mostro, protagonista di un percorso che inizia nel modo più semplice, dall’immagine riflessa nello specchio. Abbiamo lavorato al progetto da dicembre ad aprile, ciascuno in differenti città, da Bruxelles a Barcellona, e poi lo abbiamo perfezionato a Graz. Ogni luogo ha lasciato idee, suggestioni, influenze culturali che ci hanno arricchito, e questo credo si percepisca durante lo spettacolo”.

Ma cosa significa in effetti corpo-mostro? “E’ l’idea di una mostruosità che genera il sublime – spiega Carlotta – il concetto riprende il pensiero del filosofo Edmund Burke, secondo cui il bello è bello ma il mostruoso può diventare sublime, e di Karl Rosenkranz, che nel suo Estetica del brutto parla invece del bello come opposizione al brutto, una lotta che è al contempo dualità e simbiosi. Tutto ciò è stato rielaborato da Marta e Amanda in Monster”. Un allestimento coraggioso, che oltre al gruppo catanese e alla bravura di Rubìo Sanchez – attualmente in scena con la Siberia Dance Company a Barcellona, in attesa di ripartire per l’Europa insieme a Marta – si è avvalso della professionalità di Marina Zyubina (assistente alla scenografia), Ronny Priesching (light design) e Konstantin Knauder (fotografie).

Lo spettacolo riesce a catturare lo spettatore attraverso scene allegoriche e ribaltamenti di prospettive. “Si comincia con due ombre che si muovono in modo armonico, riferimento al canone classico di bellezza – dice ancora la direttrice artistica – In un secondo momento le ombre si sdoppiano, nell’io-reale e nell’io-riflesso. Questo dialogo tra i due io crea il corpo-neutro, che inizia a muoversi in modo disarmonico e disarticolato, quasi metamorfico, non umano. L’ultima fase è la creazione del corpo-mostro, una vera e propria lotta del corpo che libero dalla propria immagine convenzionale si muove liberamente, pazzamente, fino a generare – dall’apoteosi della mostruosità – il sublime”.

Un finale che viene interpretato in modi diversi da tutti gli spettatori, ammette sorridendo Carlotta. La storia sua e del suo gruppo, invece, può essere interpretata in solo modo: cioè come l’ennesimo esempio di talenti costretti ad andare all’estero per fiorire. “Siamo tre siciliani e una ragazza andalusa – dice Carlotta – Tutte regioni che hanno difficoltà obbiettive a sostenere questo tipo di professioni artistiche. Ma è lo stesso approccio all’arte ad essere diverso. Basti pensare che a Graz il teatro ci ha dato fiducia, mettendoci a disposizione la sala gratuitamente, senza neppure conoscerci. Un fatto impensabile, per chi viene da Paesi in cui è difficile mantenersi col mestiere d’artista”.

Idee e talento costretti ad emigrare, insomma. Senza tuttavia precludersi l’idea del ritorno. Per chi volesse vedere un “assaggio” di “Monster”, per esempio, una parte dello spettacolo verrà messa in scena da Amanda Rubio Sànchez, come solo, nell’ambito del Performare Festival che si terrà nel giugno prossimo al Centro ZO di Catania. E per il futuro? “Per adesso cercheremo di presentare questo spettacolo in altri teatri e altre città in Europa – conclude Carlotta Bonura – Quello che desidereremmo dal nostro prossimo lavoro insieme, forse, è uno spirito più comico e scherzoso. Vedremo che forma prenderà”.