Come ginestre: Bianco ordina un’indagine interna su come sono stati trattati gli atleti paralimpici

Enzo Bianco, sindaco di Catania

Ha fatto bene il sindaco Bianco (e di questo non avevamo dubbi) ad ordinare un’indagine interna per avere una corretta informazione su quello che è accaduto agli atleti paralimpici di “Come Ginestre”. La denuncia pubblica del presidente Salvo Mirabella ha messo a conoscenza i comportamenti di dirigenti degli impianti sportivi che si sarebbero resi protagonisti di comportamenti a dir poco reprimendi e comunque incomprensibili. Peraltro, alla vigilia di importanti decisioni personali e politici di Enzo Bianco, tali episodi gli hanno, comunque, procurato un grave danno d’immagine.

Il sindaco, intanto, ha fatto emettere il seguente comunicato stampa:

L’Amministrazione comunale di Catania informa di aver disposto un’indagine interna riguardo a fatti che si sarebbero verificati in strutture sportive comunali e sono stati portati alla luce da un’associazione sportiva paralimpica che ha sostenuto di aver avuto problemi a fruire degli impianti.
Non appena l’indagine sarà stata completata i suoi risultati saranno resi noti.
L’Amministrazione comunale ricorda di aver sempre perseguito l’inserimento dei diversamente abili anche attraverso la pratica sportiva, come ha dimostrato istituendo speciali tariffe per le associazioni impegnate in questa importante funzione sociale.

Ed infatti la denuncia di Come Ginestre non riguarda il sindaco Bianco nè la linea politica che ha perseguito nei confronti degli atleti paralimpici. Certo, se come ha dichiarato Salvo Mirabella, erano stati informati sia l’assessore Valentina Scialfa che il capo di gabinetto, probabilmente si poteva intervenire prima ed evitare di pervenire alla denuncia pubblica. E tuttavia, al di là dei risultati dell’indagine, sarà lo stesso presidente Mirabella a far sapere (cosa più importante) se i suoi atleti potranno continuare ad allenarsi con serenità nelle strutture sportive comunali, ovviamente essendo in regola con quanto previsto per poterne usufruire, oppure se i comportamenti esecrabili continueranno.