2 dicembre 2016: un cammino comincia

Etna, hornitos inverno

2 dicembre 2016. Un cammino comincia.

Tra la gente della Sicilia, innanzitutto, nelle case, nei quartieri, sotto i portici, nelle auto dove dorme chi non ha più casa, nelle strade dove trovi sempre più mendicanti che non ti aspetti e pure lavavetri e posteggiatori abusivi.

Tra i giovani, in particolare, storditi dalla tecnologia e dal consumismo, nei luoghi della formazione per la ricerca di un lavoro che diventa ogni giorno sempre più difficile trovare e che li trasforma spesso in schiavi sfruttati, a distribuire volantini o imprigionati nei call center.

Tra gli anziani che abbisognano di cura, servizi, assistenza e soprattutto di attenzione non speculativa.

Tra le donne, mamme che lavorano a casa e che sostengono doppiamente le famiglie, ed anche impegnate nelle associazioni culturali e assistenziali, nella politica e manager.

Nella scuola che ha bisogno di maestri che aiutino i ragazzini a crescere piuttosto che sottoporli a sevizie. Nella scuola che ha anche esempi di insegnanti responsabili, in contrasto, talvolta, con genitori che non sono all’altezza del loro compito.

Nella sanità, sempre più travolta da comportamenti, certo personali, ma che lasciano perplessi sull’organizzazione e sulla qualità.

Ed anche nel mondo dei piccoli artigiani e commercianti, delle piccole imprese che faticano ogni giorno a restare aperti, tra gli ostacoli della burocrazia e di un contesto economico finanziario in crisi esistenziale e strutturale e che non suscita certo ottimismo.

Un cammino in ascolto silenzioso, vigile, propedeutico a dare voce alle sofferenze, alla richiesta di dignità e di giustizia sociale.

Un cammino che guarda ammirato all’ambiente naturale sotto attacco ed ai beni culturali, compresi quelli immateriali, come supporto indispensabile per la crescita umana.

Ed un cammino nei palazzi del potere, finanziario, politico, amministrativo, universitario, clericale, giudiziario, imprenditoriale, laddove si appalesano preoccupanti connessioni, complicità e talvolta corruzione.

Un cammino, difficile, lo sappiamo, ma che contiamo di percorrere con onestà, spirito di servizio e rispetto per i siciliani.