Montalbano e Ragusa, legame indissolubile e crescite turistiche del 30%

Il commissario creato da Camilleri ha portato migliaia di visitatori ma nel Ragusano c'è ancora tanto da fare per migliorare l'offerta

Montalbano
Il Commissario Montalbano

Passano gli anni ma il fenomeno Montalbano non si ferma. Le puntate televisive del commissario, creato da Andrea Camilleri, continuano a riscuotere grande successo e il set scelto dalla Palomar è divenuto un’attrazione che ha valicato i confini nazionali.

Punta Secca, Scicli, Donnalucata, Ragusa e altre città del Ragusano sono divenute meta ambita per i turisti e proprio in questi giorni negli iblei si stanno girando tre nuovi episodi della seria Montalbano.

Andranno in onda nel 2018 e avranno come location anche Scoglitti con alcune scene girate al porto e a Modica. Proprio ieri Luca Zingaretti si è concesso un piccolo fuori programma a Punta Secca in una pausa delle riprese ed è andato a salutare fan e curiosi che si erano riversati nella piazzetta adiacente alla famosa casa del commissario.

Giovanni Traina, consulente turistico e specializzato sui flussi turistici internazionali con una esperienza decennal in una multinazionale di Los Angeles, spiega che il fenomeno Montalbano “è un successo che ormai non si arresterà probabilmente mai e che sta facendo conoscere anche le zone dell’intera provincia di Ragusa principalmente dal punto di vista culturale. Basti pensare che quella ricchezza è diventata una serie televisiva in Inghilterra tratta dai romanzi di Andrea Camilleri. Una ricchezza che produce e promuove interesse in tutto il mondo. Il rapporto turista-interesse ha suscitato in 15 anni un incremento del 30% degli arrivi e naturalmente del fatturato”.

Per Traina quindi i dati sono positivi anche a distanza di anni: “L’incremento dei flussi turistici, è palese ed a retto il passo della crescita, nonostante la carenza dei posti letto e quindi la mancanza di strutture ricettive. Il rapporto turista-interesse ha suscitato in 15 anni un incremento del 30% degli arrivi e naturalmente in termini di fatturato”.

Ma una volta arrivati i turisti grazie al commissario creato da Camilleri occorre fare di più: “A parere mio la Provincia di Ragusa ha tutte le caratteristiche per migliorare la propria competitività e soddisfare le nuove esigenze dei turisti consolidando ancora di più i suoi punti di forza: valorizzando il patrimonio artistico e culturale, evidenziando la qualità e la numerosità degli eventi che si svolgono sul suo territorio, comunicando il potenziale enogastronomico e, non ultima, la cultura dell’accoglienza che la contraddistinguono da sempre; e intervenendo in maniera decisa sul rafforzamento e l’ottimizzazione delle infrastrutture dell’isola e per l’isola (porti, aeroporti, ecc…), indispensabili per un vero sviluppo turistico e puntando anche a destagionalizzare il turismo, allo stato attuale concentrato nel periodo estivo per il turismo balneare e in quello primaverile-autunnale per i tour”.

Quindi Ragusa dovrebbe puntare maggiormente sul marketing territoriale promuovendo l’insieme di quelle peculiarità (geografiche, storiche, artistiche, paesagistiche, ecc.) che rendono un’area unica ed irripetibile.

“Un approccio moderno e manageriale della promozione territoriale deve partire proprio dall’analisi delle risorse tangibili ed intangibili di un territorio – conclude Traina – per definire strategie di promozioni efficaci che rendano il territorio un prodotto appealing, in grado di intercettare la domanda italiana ed internazionale sempre di più”.