Catania, due piani di riequilibrio in attesa di giudizio dalla Corte dei Conti. I dubbi del revisore Carlo Cittadino

"Perché altri Comuni ricevono in tempi ragionevoli risposte e  sentenze  ai propri piani di riequilibrio e per il Comune di Catania non esiste nessuna risposta?". Se lo chiede Carlo Cittadino, ex revisore del capoluogo etneo, mentre la Corte dei Conti ha in questi giorni condannato al default Modica e Taormina. Per Catania i tempi sono più lungi, più di 250 giorni: e oltre al piano di riequilibrio rimodulato a ottobre 2016, deve essere ora valutata l'ulteriore rimodulazione del 2 giugno scorso che prevede il riequilibrio in 30 anni.

Palazzo degli Elefanti dalla fontana dell'Amenano, Piazza Duomo, Catania

I Piani di riequilibrio presentati dalle città di Modica e Taormina sono stati bocciati dalla Corte dei Conti, quindi inesorabilmente scatterà il default.

In Sicilia sono circa trenta i piani di riequilibrio presentati al Ministero dell’Interno, ma  quello che spicca il “volo“ più di tutti e quello del Comune di Catania, del quale non si hanno più notizie da più di 250 giorni. L’unica cosa certa che nel mese di settembre 2013   è  stato   approvato  il  primo piano di riequilibrio della Giunta di Raffaele Stancanelli.

Successivamente con la deliberazione 40 del 30 settembre 2016 venne approvata una rimodulazione del Piano di riequilibrio (approvata nei primi giorni di ottobre 2016).

Il 2 giugno 2017 (approvato  il 31 maggio 2017) viene riformulato il secondo piano di riequilibrio in 30 anni inserendo fra l’altro  anche la perdita di bilancio del 2011.

Ancora oggi si è in attesa che:

1. il Ministero dell’Interno approvi o meno il Piano di Riequilibrio rimodulato del 2016;

2. la Sezione Controllo della Corte dei Conti Sicilia approvi il Piano rimodulato del 2016;

3) il Ministero dell’Interno e la Corte dei Conti  approvino o meno la nuova versione del piano di riequilibrio in 30 anni, pronunziandosi anche sull’eventuale approvazione in ritardo sia del piano di equilibrio del 2016 e  anche sull’ultimo piano di riequilibrio del 2017.

Non sappiamo quanto bisogna aspettare per la eventuale procedura del dissesto.

A parte l’intervento del Consigliere comunale Sebastiano Arcidiacono e del rappresentante del gruppo Catania Bene Comune, Matteo Iannitti, tutto orbita nell’indifferenza generale.

Sorge spontanea una ingenua domanda: perché altri Comuni ricevono in tempi ragionevoli risposte e  sentenze ai propri piani di riequilibrio e per il Comune di Catania  non  esiste  nessuna risposta? 

Per concludere sempre con distacco e disinteresse: quante Leggi in materia di  rimodulazione dei piani di riequilibrio e in materie di ulteriori proroghe  dobbiamo  ancora individuare nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana ?

Carlo Cittadino,
Commercialista a Revisore dei Conti