Federsolidarietà: “Sui disabili Crocetta scaccia le cooperative per mettervi i suoi”

Per Giusi Palermo, presidente di Solidarietà Sicilia, "la soluzione non può essere l'acquisizione di servizi da un fantomatico gruppo di assistenti domiciliari creato ad hoc".

disabili 03-03-17

“Incalzato sui disastri della “casta” in Sicilia, riguardo ai vergognosi vitalizi dei deputati, il presidente della Regione nel confortevole salotto di Giletti, ha prima attribuito le colpe degli sperperi e privilegi al parlamento e poi è intervenuto sulla vicenda dei disabili gravi, attribuendo addirittura le colpe alle cooperative su cui verrebbero “costruiti i progetti individualizzati” per l’assegnazione di somme in maniera fraudolenta. Ignaro, falsamente, che il coinvolgimento qualificato del mondo del no profit e del terzo settore, che da sempre sostiene la politica sociale ed il welfare regionale, spesso senza un puntuale riscontro in termini di pagamento dei servizi, sicuramente darebbe più qualificazione nell’assistenza alla persona, se opportunamente sostenuto”.

Così in una nota Giusi Palermo, presidente di Federsolidarietà Sicilia, che poi prosegue:

“Di certo le risoluzioni non possono essere date dalla delibera di Giunta n. 71 del 23.02.2017 emanata pochi giorni dopo lo scandalo emerso sulla mancanza di assistenza per i disabili gravi su denuncia dei fratelli Pellegrino, nella quale è prevista l’erogazione di €. 10.000,00 pro capite per ogni soggetto con disabilità gravissima spendibili attraverso l’acquisizione di servizi da un fantomatico gruppo di assistenti domiciliari creato ad hoc attingendo da quei soggetti beneficiari di misure di sostegno al reddito riqualificati su base volontaria con percorsi formativi realizzati dalle ASP”.

La presidente di Federsolidarietà Sicilia , così continua:“Evidente l’intento di acquisizione di consensi ai fini elettorali, ma andando oltre ci chiediamo: che tipo di servizio di qualità rivolto a soggetti affetti da disabilità gravissima può essere garantito da personale frettolosamente “riqualificato”? Da parte nostra sappiamo solo che i nostri soci cooperatori impiegano 2 anni di studio per qualificarsi ad essere operatori OSA o OSS che possano ben svolgere un compito così delicato come quello dell’assistenza di persone così fragili”.

“Pensi piuttosto, nella veste di assessore alla Famiglia, – dice Giusi Palermo – di attuare la cabina di regia che deve elaborare le linee guida per la disabilità grave ed alla integrazione socio-sanitaria, data ormai per prossima, ma lo stesso si diceva nell’agosto 2016 in VI Commissione all’ARS”.

“L’attivazione di detti strumenti da tempo annunciati – conclude – avrebbe dato risposte concrete al bisogno, senza correre per timore dei giornali.”