L’assessore regionale ai Beni culturali Sebastiano Tusa in visita alla Soprintendenza di Ragusa: “La valorizzazione dei siti archeologici e monumentali cruciale per l’incremento turistico”

RAGUSA – Possono i siti archeologici, ma anche quelli monumentali, disseminati lungo il territorio del Sud-Est siciliano avere una tale forza evocativa da richiamare visitatori e turisti a frotte, incidendo anche, seppur in minima parte, sull’incremento del Pil? E’ questo l’interrogativo su cui si sono confrontati l’assessore regionale ai Beni culturali, Sebastiano Tusa, e il soprintendente di Ragusa, Calogero Rizzuto, durante la visita che l’esponente del governo regionale ha effettuato proprio nella sede dell’ente ibleo. Tusa si è voluto soffermare a parlare con l’intero personale a cui ha avuto modo di esprimere il proprio apprezzamento. In Sicilia, infatti, la Soprintendenza di Ragusa risulta essere tra le più operative per quanto concerne l’aspetto dello sviluppo di progettualità varia che ha permesso finora, e permetterà anche in seguito, di intercettare fondi comunitari. Un aspetto che, secondo Tusa, in tempi del genere, in cui le risorse economiche provenienti dalla Regione sono ridotte al lumicino, assume una fondamentale importanza.

 

E’ stato, altresì, possibile soffermarsi sulle iniziative tese a valorizzare alcuni siti di primaria importanza del territorio ibleo, dal Parco Forza di Ispica a Kamarina, nel territorio di Ragusa; da Torre Cabrera, a Pozzallo, all’ex convento della Croce a Scicli. Sul tappeto anche la riqualificazione delle grotte di Chiafura, senza dimenticare i finanziamenti che, proprio di recente, grazie a un emendamento presentato in Finanziaria dall’on. Orazio Ragusa, permetteranno di avviare il percorso che dovrebbe portare alla messa in sicurezza dell’ex fornace Penna, lungo la costa di Sampieri. E all’incontro ha partecipato oltre all’archeologo Giovanni Distefano anche lo stesso deputato regionale, presidente della commissione Attività produttive all’Ars, il quale ha ricordato come è stato avviato un raccordo tra lo stesso assessorato regionale e la Soprintendenza sulle modalità operative da attuare allo scopo di garantire un ulteriore richiamo di visitatori per le zone archeologiche presenti sul territorio ibleo.

 

“Siamo sempre più consapevoli del fatto – ha sottolineato Rizzuto – che dare lustro a questi siti, ai nostri monumenti, garantirà in maniera graduale l’incremento dei flussi turistici e, di conseguenza, lo sviluppo economico destinato a potenziare non solo il diretto ma anche l’indotto”. “E, in questo periodo di crisi – ha aggiunto l’on. Ragusa – potere contare su una progettualità ampia e diffusa pure in tale contesto assume un valore concreto e denso di significati. Il compito della politica è quello di accompagnare questi percorsi, come abbiamo fatto in passato, e creare le occasioni che consentano di trasformare i progetti in fatti reali e concreti”. L’assessore regionale Tusa ha espresso la propria soddisfazione per i contenuti della visita e ha assicurato che ritornerà molto presto a effettuare un sopralluogo in alcuni dei siti archeologici di maggiore attrazione dell’area iblea (nella foto da sinistra Distefano, Rizzuto, Ragusa e Tusa).