Trasporto marittimo, Crocetta indagato per concorso in corruzione. Il governatore: “Sono molto sereno”

Michele Pagliaro, segretario CGIL, giudica "drammatica la situazione di Trapani e inquietante il coinvolgimento di un esponente del governo nazionale".

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Rosario Crocetta

Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta è indagato nell’inchiesta “Mare Mostrum” sulla corruzione nel trasporto marittimo. L’accusa per la quale sta indagando la Procura di Palermo retta da Francesco Lo Voi è di concorso in corruzione e avrebbe ricevuto un avviso di garanzia notificato dai carabinieri.

La notizia è emersa da un passaggio dell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del deputato regionale Girolamo Fazio, candidato sindaco di Trapani, arrestato questa mattina insieme a Morace e al funzionario della Regione Siciliana Giuseppe Montalto. Come riportato da LiveSicilia, nell’ordinanza di legge: “Degli sviluppi dell’ultimo evento informava pure Finocchiaro Massimo soggetto strettamente legato al Presidente della Regione Siciliana Crocetta Rosario (anch’egli fra l’altro oggetto di attenzione investigativa nell’ambito dell’odierno procedimento)“. Tra gli indagati anche la senatrice e sottosegretaria alle Infrastrutture Simona Vicari, che avrebbe ricevuto un costoso orologio rolex in cambio di un emendamento per la riduzione dell’iva sul trasporto via mare. L’inchiesta ha già coinvolto un altro candidato a sindaco di Trapani, Tonino D’Alì, destinatario di un obbligo di soggiorno.

Il presidente della Regione, contattato dall’agenzia Ansa, dichiara di essere “molto sereno”, riguardo all’indagine,  e che sarà “lieto di riferire ai magistrati notizie utili alle indagini”. Crocetta ha altresì dichiarato di “non aver ricevuto nessun invito a comparire perché in viaggio”.

Per il segretario della CGIL Michele Pagliaro “dall’indagine in corso per corruzione nell’ambito dell’assegnazione dei fondi per il trasporto marittimo emerge un quadro desolante di commistione tra politica e imprenditoria finalizzata agli affari e all’acquisizione di consenso. Se tutto ciò verrà confermato, anche da parte del governo regionale ci vuole una seria analisi e un’autocritica per non avere saputo garantire la trasparenza in ambienti nevralgici come quello dell’assessorato alle infrastrutture”.

Pagliaro rileva “quanto sia oggi drammatica la situazione in un territorio con gravissimi problemi sociali ed economici come quelle di Trapani, che si trova di fronte un caos politico senza precedenti”.

“Fare subito chiarezza– aggiunge- è un obbligo per Trapani e per l’intera regione che vede coinvolto in un’inchiesta un funzionario che ha ricoperto sotto due diversi assessori un ruolo importante in un ramo dell’amministrazione che gestisce delicate partite come l’accordo Cas – Anas, gli appalti del trasporto pubblico locale, il trasporto marittimo con le isole minori”.

Per Pagliaro “ancora più inquietante è anche il coinvolgimento di un esponente del governo nazionale, in quella che sembra essere una losca rete di affari garantiti da pratiche di corruzione”.