Dieci persone sono rimaste ferite sull’Etna; nessuno di loro sarebbe in gravi condizioni. Il gruppo è stato colpito da materiale lavico proveniente da uno dei crateri che proprio in questi giorni è in attività. Dai racconti dei presenti, sembra che l’esplosione sia stata provocata dall’incontro tra la colata lavica diretta verso la Valle del Bove e una sacca di neve, quella che viene definita esplosione freatica.

Il fenomeno è stato confermato da Stefano Branca, dell’INGV. “L’esplosione avviene perché la colata lavica, avanzando sui fianchi ripidi del vulcano, ricopre velocemente una coltre di neve molto spessa che prima si scioglie in acqua per poi passare rapidamente allo stato di vapore, il che crea un’esplosione improvvisa. Il fenomeno avviene quasi sempre sul fronte lavico che avanza a velocità sopra la neve ed il ghiaccio sottostante“.

Solo per sei delle persone coinvolte è stato disposto il ricovero negli ospedali di Catania e Acireale. Ancora non si conosce l’identità delle persone coinvolte, ma dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania arriva la conferma della presenza tra loro di un componente della struttura scientifica. Si tratta del vulcanologo Boris Behncke, che dal profilo Facebook personale ha tranquillizzato amici e parenti circa le sue condizioni. Tra i feriti ci sono anche i membri di una troupe della Bbc. “È un promemoria di quanto i vulcani possano essere imprevedibili e pericolosi“, scrive su Twitter la giornalista Rebecca Morelle.

Fortunatamente è finito tutto bene“, commenta Umberto Marino, della sezione catanese del Cai. “Uno di quelli coinvolti credo avesse un braccio lussato, così mi è sembrato. Ci sono alcuni feriti, ma nulla di particolarmente grave“. Marino si trovava con un altro gruppo quando è avvenuta l’esplosione. “Eravamo più distanti e c’era un banco di nebbia – spiega – Abbiamo visto che tornavano indietro, camminavano tutti sulle loro gambe, e abbiamo dato una mano a riscendere“.

Sul vulcano attivo più alto d’Europa non si tratta di un evento raro. L’ultimo episodio, di portata tragica, è avvenuto il 12 settembre del 1979. Un’esplosione sulla Bocca Nuova provocò nove morti e 23 feriti, portando a un processo l’allora sindaco di Nicolosi condannato assieme a due amministratori della Sitas e sei guide.