Al Teatro del Baglio di Villafrati “Mari” di Tino Caspanello per la rassegna Verba Manent

Mari, teatro del Baglio

Prosegue al Teatro del Baglio di Villafrati, incontrando sempre di più il favore e il plauso del pubblico, la seconda edizione di Verba Manent, rassegna di teatro contemporaneo di ricerca, con la direzione artistica di Valeria Sara Lo Bue. Uno spazio suggestivo, in fondo a corso San Marco, nel centro storico di Villafrati, ricavato dall’antico granaio del Palazzo Filangeri,  quello che ospita la rassegna che, alle 19.15 di domenica 21 maggio, offrirà la possibilità di assistere a “Mari” di Tino Caspanello con Cinzia Muscolino e lo stesso Tino Caspanello che cura anche la scena, per Teatro Pubblico Incanto – nucleo teatrale dell’associazione Culturale “Solaris”, fondata dallo stesso Caspanello.

Anche in questo caso, come per gli altri 4 spettacoli del cartellone, un testo assolutamente originale che racconta la contemporaneità, presentandosi quasi come una partitura musicale nella struttura e nel suono delle parole, accompagnate dal lento ritmo di un calmo mare notturno.

Quante volte in riva al mare abbiamo parlato di Dio e del mondo o del nostro pane quotidiano? Accade che l’uomo e la donna si parlano, non lo fanno quasi mai, sorprendendosi del loro parlare e anche del loro cantare insieme a quelle materie che solo se le conosci bene ti aiutano ad amare, anche senza la necessità di dirlo. È proprio per scoprire di quale materia siamo fatti che l’uomo invita la compagna a toccare il mare, quell’acqua scura che fa orrore e affascina allo stesso tempo, quell’elemento che ha permesso loro di parlarsi. E quando la donna, arrivata là apparentemente per caso, comincia ad avvicinarsi all’uomo che ama e che se ne sta solo a pensare sulla spiaggia, ecco che i due sciolgono finalmente i nodi che nessuna lingua potrà mai sciogliere, in parole che nessun suono potrà mai restituirci.

Mari ha vinto il Premio speciale della Giuria del Premio Riccione 2003 con la seguente motivazione: “Delizioso duetto musicale in dialetto messinese, dedicato dall’autore a coloro che amano senza parole, mentre vede prolungarsi un ripetuto breve addio, sulle rive del mare, tra un marito ansioso di restare solo a pescare e la moglie che continua a rinviare il rientro in cucina, riattaccando il discorso. Anche qui vibra una voce spasmodicamente interessata al linguaggio, che tende la rete invisibile di un sortilegio amoroso a imprigionare coi ritmi della sua partitura il movimento, legando le due figurine struggenti nel notturno marino”.

Il regista

Tino Caspanello, diplomato in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Perugia, è drammaturgo, regista, attore e scenografo; dirige dal 1993 la Compagnia Teatro Pubblico Incanto. Nel 2003 riceve il Premio Speciale della Giuria del “Premio Riccione Teatro” per “Mari”, nel 2008 il Premio dell’associazione Nazionale dei Critici di Teatro. Alcuni suoi testi sono tradotti in francese, inglese, greco, polacco e cinese. Tutti i suoi testi sono pubblicati da Editoria & Spettacolo nei volumi: “Teatro di Tino Caspanello”, 2012; “Quadri di una rivoluzione”, 2013; “Polittico del silenzio”, 2016. Mari, ‘Nta ll’aria e Quadri di una rivoluzione sono pubblicati in Francia da Éditions Espaces 34 e da Presses Universitaires du Midi. Il suo romanzo “Salvo” è pubblicato da Caracò Editore, 2016.