Al Teatro Metropolitan rivivono “I balli proibiti” di Baby e Johnny nel musical “Dirty Dancing”. Il racconto dei protagonisti

CATANIA – “Nessuno può mettere Baby in un angolo”. Frase cult che ha segnato un’epoca e più di una generazione dove tutte almeno una volta nella vita hanno sognato di ballare con Patrick Swayze e di essere tenute tra le sue braccia come nell’immortale scena finale di “Dirty Dancing”. In occasione del trentesimo anniversario dall’uscita del film il musical “Dirty Dancing, The Classic Story on stage”, diretto da Federico Bellone, con la supervisione di Eleanor Bergstein, autrice del film e dello spettacolo teatrale, reduce dal fortunato debutto al Teatro Nazionale di Milano e la speciale rappresentazione all’Arena di Verona ritorna in scena con un tour in giro per tutta l’Italia. La storia d’amore di Baby e Johnny fedele alla versione cinematografica rivivrà su iniziativa di Agave Spettacoli sul palco del Teatro Metropolitan venerdì 2 e sabato 3 marzo.

“Nei giorni del debutto milanese- spiega Simone Pieroni, il dottor Houseman nella scena– siamo stati sommersi dagli applausi e dall’affetto dei fan del film, che hanno rivisto nella nostra fedele trasposizione teatrale l’amore di Johnny e Baby e la mentalità di questa ragazzina così intelligente e indipendente per l’epoca al punto che molti spettatori hanno deciso di continuare a rivivere l’emozione di questi “Balli proibiti” almeno una volta la settimana”.

La tournee in giro per l’Italia si concluderà a maggio a Roma e il pubblico dei vari teatri italiani ha sempre osannato il musical con trasporto magari ricordando i primi amori nati con il film di Emile Ardolino.

“Può cambiare solo l’atteggiamento dello spettatore- aggiunge Simone Pieroni- a Milano la capitale italiana del musical, alcune persone del pubblico si sono lasciate trasportare dalla storia magari ballando con noi, mentre durante la tappa di Arezzo, ad esempio, essendo stati inseriti in un cartellone di prosa il pubblico ha preferito lodarci con grandi applausi solo alla fine dello spettacolo”. Una storia semplice che racconta come l’America puritana degli anni sessanta si scandalizzi dell’intraprendenza dei giovani che si sfogano in balli sfrenati e proibiti.

“Mai avrei pensato di poter interpretare l’amata Baby- racconta l’attrice Sara Santostasi- neanche quando ho ricevuto la fatidica chiamata che mi annunciava che il ruolo era mio ho creduto a quello che Federico Bellone mi diceva. Ricordo solo che dalla gioia ho pianto tantissimo e sentire il respiro del pubblico che ama e vive con te quest’amore straordinario è qualcosa di meraviglioso, soprattutto, durante la presa dell’angelo”.   È la prima volta che un musical americano viene allestito da italiani ed esportato in tutto il mondo. Di solito avviene sempre il contrario. La visione italiana ha fatto breccia nel cuore di Eleanor Bergstein, la quale ha scelto che fosse adottata all’estero.

“Da piccolo ero “simpaticamente” costretto da mia sorella maggiore a guardare “Dirty Dancing” e ballare con lei sulle note di (i’ve Had) The time of my life”- dichiara Giuseppe Verzicco il volto di Johnny Castle-. Ho scoperto la danza e il teatro più che adolescente e non pensavo a questo mondo come una professione ma alla fine grazie ad importanti opportunità lavorative come questa o l’interpretazione di Tony Manero in “La febbre del sabato sera” o Dany Zucco in “Grease” e all’amore per questa professione pian piano ho costruito un sogno che è diventato realtà”.