Piazza Lupo a Catania trasformata dai progetti presentati nell’ambito del concorso AAA architetticercasi di Federabitazione di Confcooperative, un’occasione per scoprire giovani talenti e per diffondere la cultura dell’abitare cooperativo. 103 i progetti presentati per le quattro città dove si è articolato: 37 a Catania, 12 a Bari, 27 a Pescara e Cernusco.
La cerimonia di premiazione al Centro Zo, coordinata dall’ing. Gaetano Mancini, presidente di Confcooperative Sicilia, ha visto gli interventi di Alessandro Maggioni, presidente di Federabitazione, Filippo Gravagno, professore associato di tecnica urbanistica all’università di Catania, Paolo Mazzoleni, direttore scientifico di AAA Architetticercasi, Carlo Pennisi, sociologo del diritto, e dell’arch. e ingegnere Toti Di Dio. Saluti istituzionali di Salvo Di Salvo, assessore all’Urbanistica, Angelo Villari, assessore all’Armonia ed al Welfare, Francesca Raciti, presidente del consiglio comunale di Catania, Giuseppe Scannella, presidente dell’ordine degli architetti, e Giovanni Gulino, presidente di Confcooperative-Federabitazione Sicilia.
I 37 progetti presentati da giovani architetti, under 32 anni, per la loro qualità sono stati apprezzati dai componenti della giuria che sono stati messi in difficoltà proprio per l’alto livello. E proprio la capacità di interpretare le esigenze degli abitanti del quartiere con contatti diretti e di inquadrare il progetto nel contesto del quartiere della Civita, ha fatto da comune denominatore assieme alla modalità di progettazione: gruppi di giovani assieme, come nello spirito della cooperazione, per interpretare secondo la propria personalità e quindi confrontarsi per definire progressivamente la proposta progettuale che sintetizzasse capacità tecnica e nuova cultura urbanistica. Basta, esemplarmente, un titolo di un progetto: C-Vita.
Non è mancata negli interventi dei relatori una nota critica e forse più su come le città sono state costruite e come si viva male nei quartieri mentre il territorio è stato via via depredato. Suggestivi i riferimenti, ad esempio, di Acireale del prof. Gravagno, e di Palermo, di Toti Di Dio.
I rappresentanti delle istituzioni, smarcandosi dalle accuse di poca sensibilità del mondo della politica, hanno confermato la disponibilità ad accogliere i suggerimenti, di metodo e tecnici, che sono emersi dal concorso e dai suoi organizzatori. Il progetto della trasformazione dell’ex-palestra di piazza Lupo, peraltro con la consultazione di quanti oggi lo utilizzano e frequentano, potrebbe anche trovare pratica attuazione.