220 mila fuochi pirotecnici: i cinesi, a Catania, avevano fatto le cose in grande in vista delle feste natalizie. Peccato che questa merce non era a norma, anzi era potenzialmente pericolosa. La guardia di finanza, però, ha beccato i “cata-cinesi” (li chiameremo così, da oggi) in un capannone. Assieme ai botti , del peso complessivo di 650 chilogrammi, anche circa 2 milioni di altri prodotti sono stati sequestrati perchè – secondo i finanzieri – erano “sprovvisti delle necessarie caratteristiche di sicurezza, ovvero contraffati”.
L’operazione si inquadra nel contesto di un’intensificazione delle operazioni di controllo della Guardia di finanza di Catania, per tutelare i consumatori, innanzitutto, ma anche i commercianti in regola con le norme e con la legge, il tutto in vista delle prossime festività natalizie.
I controlli sono stati orientati su tutta la filiera di importazione e vendita dei prodotti, ma in particolare nei confronti di alcuni depositi ubicati nella zona industriale del capoluogo e di Misterbianco. L’intervento, in particolare, è stato eseguito in un grande capannone gestito da cinesi dove si svolgeva un’attività di commercio all’ingrosso di ferramenta.
Al suo interno i finanzieri hanno scoperto centinaia di scatoloni contenenti giocattoli, prodotti elettronici, illuminazioni natalizie, utensili e altra merce contraffatta ovvero non a norma per ciò che concerne la sicurezza dei prodotti.
Tra i ripiani del deposito erano presenti anche scatole contenenti oltre 220 mila pezzi di giochi pirotecnici, detenuti illegalmente. L’impresa, ai controlli, non è risultata in possesso delle necessarie autorizzazioni di pubblica sicurezza.
L’ingente quantitativo di fuochi d’artificio, del peso complessivo di circa 650 chilogrammi, è stato sottoposto a sequestro e immediatamente trasportato presso un’azienda specializzata del settore per la distruzione.
Sequestrata anche la restante merce, pari a circa due milioni di prodotti, perché sprovvista delle necessarie caratteristiche di sicurezza ovvero contraffatta.
Il titolare dell’impresa è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Catania per il reato di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, vendita di prodotti industriali con segni mendaci e detenzione abusiva di materie esplodenti.