Chiedevano coca ma non era coca cola, né seltz al limone. Al chiosco Baly di Gravina di Catania, hanno appurato i carabinieri, avveniva uno scambio, anzi un’attività di spaccio di stupefacenti da parte di una consistente ed articolata organizzazione.
La banda, infatti, per accrescere la quota dei propri profitti aveva assunto una dimensione “europea”: aveva aperto un proprio sportello in Olanda dove avveniva l’approvvigionamento. Inoltre un consistente aiuto proveniva da un carcere, a Padova, dove un ergastolano, comunicava con dei pizzini, utilizzando la sorella come postino, dando precise disposizioni.
La proficua attività veniva incrementata con una serie di furti e rapine il cui ricavato veniva investito nell’acquisto di droga per aumentare così le risorse finanziarie del gruppo.
Ma non sapevano di essere già dal 2011 nel mirino dei carabinieri della compagnia di Gravina. I militari, con una serie di intercettazioni ed altri controlli che sono durati fino al 2013, hanno identificato tutti i componenti, determinandone i ruoli di vertice o di esecutori all’interno del gruppo. Stamani hanno, quindi, proceduto al loro arresto. Quindici persone sono così finite in carcere.
Imponente l’operazione che ha portato al loro arresto. Ben 100 carabinieri del comando provinciale di Catania, con il supporto di reparti specializzati (Compagnia di intervento operativo del XII battaglione “Sicilia”, nuclei cinofili ed elicotteri), su richiesta della Procura della repubblica di Catania, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catania.
Devono rispondere dei reati di associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Questi i destinatari dei provvedimenti cautelari che sono stati associati al carcere di piazza Lanza: Fabio Spampinato (cl.1983), Gianluca Spampinato (cl.1981), Pierpaolo Monterosso (cl.1969), Salvatore Tomarchio (cl.1977), Alessandro Papa (cl.1986), Domenico Tosto, (cl.1968), Gaetano Trombino (cl.1977), Rosario Cammaroto (cl.1975), Roberto Cerami (cl.1973) e Daniele Buttafuoco (cl.1988).
Roberto Vitale (cl.1974) e Roberto Cosentino (cl.1972) sono stati portati al carcere di Bicocca, mentre Mario Pace (cl.1959) si trova detenuto nel carcere di Padova. Inoltre Dino Greco (cl.1987) è agli arresti domiciliari e Rosa Pace (1968) è stata sottoposta all’obbligo di presentazione di P.G.)