Gunter Pauli: "Il business deve avere un fine sociale!"

Intervento al FilFest: "Basta con i master in business administration. L'impresa si fa col cuore"

Gunter Pauli al Filfest
Gunter Pauli
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E’ stato un esordio elettrizzante quello di Gunter Pauli in apertura della seconda giornata di FilFest. In un clima di grande partecipazione, al seminario “L’impresa sociale di fronte alle sfide del terzo millennio” promosso da FAB MOVE “For a Better Tomorrow: Social Enterprises on the Move”, con esperienze provenienti da diverse parti di Europa, l’economista e imprenditore belga inventore della “Blue Economy” ha tracciato la sua idea con doti da grande comunicatore.

“Ogni impresa, ogni business deve avere un fine sociale, deve rispondere a un bisogno della comunità. Altrimenti non è un’impresa – ha detto Pauli -. E basta MBA, Master in Business Administration! Non abbiamo bisogno di fare business plan e tabelle di Excel per avere finanziamenti. L’impresa si fa col cuore. Quindi fate, agite, non pensate ai finanziamenti, non perdete tempo a fare business plan. Dobbiamo immaginare imprese che costruiscono comunità cambiando le regole del gioco. il male dell’Europa oggi è la sovra-strutturazione, la sovra-legislazione, la sovra-organizzazione. E questo non ci fa fare niente. L’impresa, invece, è come una relazione sentimentale: non puoi solo progettare, solo calcolare… perché non ci sarebbe amore! Perciò l’impresa va fatta col cuore. Ricordatevi: uscite dalle scatole, rompete le regole. Così Davide vinse Golia”.

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Durante il seminario, che ha visto poi ricercatori e imprenditori sociali sedersi ai tavoli per un lavoro di gruppo, sono stati consegnati anche i FILFest Awards, premi simbolici per l’attività svolta da quattro realtà: Heroes of responsible dining, Cyclefi, Revolución del Compost, Házikó Farm.

Parallelamente, la biblioteca civica di Catania ha ospitato il word café sulla “povertà educativa: pratiche e possibilità per Catania”, prendendo spunto dal rapporto di Save The Children. Un confronto tra operatori scolastici, educatori, rappresentanti di associazioni e realtà che operano nelle scuole a stretto contatto con il territorio, suddivisi in vari tavoli di lavoro. Obiettivo, esaminare le criticità e provare a dare risposte o, quantomeno, formulare proposte.

word cafe
Il word cafe sulla povertà educativa

Alla fine è emersa la necessità di fare maggiormente rete tra educatori, istituzioni e territorio, la necessità di coinvolgere maggiormente le famiglie e gli adulti al fine di fronteggiare gli alti tassi di educazione scolastica, così come stimolare I docenti ad attività più a “misura” di bambini e ragazzi. E naturalmente strutture e servizi, fondamentale anche per attivare sinergie con il territorio e le realtà che operano al suo interno.

Nel pomeriggio I laboratori montessoriani per educatori e per bambini e l’incontro Educazione come aiuto alla vita: la scuola di Maria Montessori, durante il quale insegnanti, formatori e collaboratori dell’Opera Nazionale Montessori hanno illustrato i principi e le pratiche educative montessoriane rivolte alle differenti fasce di età (0-3, 3-6, 6-11, 11-14) e le caratteristiche della formazione per educatori e docenti che intendono conseguire la differenziazione didattica Montessori.

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