Francesco Attaguile, che coordina in Sicilia il Centro Democratico di Tabacci (il quale oggi incontrava Prodi a Bologna per concertare il dopo-referendum), ha così definito il risultato nel Sud e in Sicilia :
“La lettura politica del voto nel Sud, caratterizzato da un progressivo incremento dei NO fino ad oltre il 70% in Sicilia (dove non vota ancora quasi la metà degli elettori), denotano che l’assenza di politiche per il Mezzogiorno nell’ultimo ventennio e, in particolare, il catastrofico “effetto Crocetta”, rischiano di far consegnare l’Italia alla protesta populista, ulteriormente distruttiva.
Occorre un grande progetto di rilancio dello sviluppo nelle regioni meridionali, ignorate in Italia e in Europa mentre il resto del mondo si “meridionalizza” (Cina, India, Africa, Sud America etc.), ed escluse da tutti i tavoli decisionali per la perdita di credibilità delle loro classi dirigenti, soprattutto siciliane. Il progetto sta già emergendo dal mondo della cultura e dalla società, affidato a soggetti nuovi, qualificati e coerenti.
Per questo il Centro Democratico chiede anche agli altri partiti ed alle vecchie coalizioni ormai saltate, a partire dal PD e dal centro-sinistra di cui fa parte, di fare un passo indietro, rinunciando a ricandidare gli uscenti come atto di riconciliazione con i cittadini per ricostruire la fiducia nella politica e nelle istituzioni, riformando radicalmente la fallita autonomia speciale e tutta la governance territoriale e assecondando per questo un’ampia intesa civica, per sostituire una classe dirigente credibile ed efficiente, proveniente dalla cultura, dai territori e dalla società“.
Per accelerare questo processo il partito di Tabacci dà appuntamento a chi vuole voltare pagina in Sicilia, per sabato 17 prossimo a Palermo, in occasione dell’apertura della nuova sede regionale.