Sunia e Cgil hanno chiesto al Comune ed allo IACP di conoscere i tempi di realizzazione dei 98 alloggi del Palazzo di cemento e dei 144 delle due Torri di Librino, finanziati con i fondi del PON Metro. Il “pacchetto” di nuove case potrebbe rappresentare una buona risposta alla carenza di abitazioni popolari a Catania.
I sindacati hanno inoltre chiesto alle istituzioni di provvedere ai ricoveri temporanei delle persone senza casa, in modo da cancellare il fenomeno in pericolosa crescita delle famiglie costrette a dormire in auto, di evitare il degrado degli immobili popolari lasciati al proprio destino e di agire contro le occupazioni abusive e immotivate degli alloggi. Molte delle azioni potrebbero risultare possibili grazie a fondi comunitari e nazionali.
Si tratta delle principali richieste incluse nella piattaforma “Emergenza casa” del Sunia (il sindacato degli inquilini) e della Camera del lavoro, che stamattina sono state al centro del confronto con l’assessore comunale alla Casa, Angelo Villari, e l’Istituto autonomo case popolari rappresentato da Patrizia Giambarveri dirigente Iacp Catania; presenti Giacomo Rota segretario generale Cgil Catania, Giusi Milazzo segretaria generale Sunia Catania, Rosaria Leonardi, responsabile del Dipartimento Diritti abitativi della Cgil.
Tra gli altri temi affrontati, anche gli accordi per il recupero delle morosità dei canoni, l’illegalità e il degrado contro cui lottano gli abitanti ma anche le difficoltà degli inquilini del settore privato, spesso non in grado di pagare canoni troppo alti, nonché la condizione di chi vive in un’abitazione di proprietà e non è in grado di sostenere le spese del mutuo o della manutenzione, rischiando di perderla.
“Che nella nostra città un patrimonio abitativo sia così carente è un allarme di assoluta inciviltà – ha detto Rota – C’è necessità di rafforzarlo e tutelarlo, e ciò è inevitabilmente collegato anche al bisogno di lavoro nel settore edile. Per questo è necessario che le istituzioni preparino un vero e proprio “Piano case”: per assicurare abitazioni dignitose e civili a migliaia di famiglie che oggi ne hanno bisogno”.
Con l’Iacp, i sindacati hanno da poco siglato un accordo sul recupero della morosità, e per questo all’istituto “è stato chiesto che si risponda con tempestività alla riqualificazione degli immobili – spiega Giusi Milazzo – Ci sono case dove il livello di umidità è così forte che risulta impossibile viverci, gli ascensori sono rotti e la spazzatura invade giornalmente gli spazi condominiali. Gli IACP si stanno però attivando per realizzare alloggi di housing sociale”.
Per quanto riguarda i finanziamenti per l’emergenza casa a seguito anche all’approvazione delle legge di stabilità che ha purtroppo cancellato il fondo per il sostegno all’affitto, Rosaria Leonardi spiega che “è stato rifinanziato il fondo per la morosità incolpevole che però andrebbe impiegato in maniera più accurata rispetto al passato. I fondi del PON Metro, sappiamo che saranno utilizzati per i 144 alloggi destinati a famiglie già in graduatoria da molti anni”.
Patrizia Giambarveri comunica l’esigenza che i cittadini si avvicinino di più all’Istituto: “Potrebbero, ad esempio, segnalare le case che rimangono chiuse, in modo che si possano avviare le istruttorie per riaprirle, o segnalare se un assegnatario è ad esempio deceduto”, e assicura che al contrario dei comuni della provincia etnea, dove i casi di occupazione abusiva sono più visibili e circoscritti, a Catania diventa tutto più difficile. “C’e poca partecipazione da parte del Comune e della Prefettura nell’eseguire i nostri decreti di rilascio”. L’Istituto, inoltre, ha avviato un monitoraggio che fino ad ora ha rilevato 1500 alloggi popolari su un totale di quattromila.
L’assessore comunale Villari ha però assicurato che i decreti saranno recuperati in tempi brevi, confermato che i lavori al Palazzo di cemento continuano e che a breve comunicherà i tempi previsti per la realizzazione. Il Comune sta preparando una convenzione con lo IACP per i ricoveri temporanei utilizzando le ex portinerie.
Sunia e Cgil aspettano di regolare a breve un accordo con il Comune per il recupero delle morosità, e chiedono anche che venga istituito sul bilancio un fondo dove confluiscano i canoni da utilizzare per riqualificare gli alloggi.