Stop all’iter per le elezioni del rettore dell’ateneo di Catania. A mancare è un parere atteso dall’Avvocatura distrettuale di Palermo “circa la figura autorizzata ad assicurare gli atti indifferibili e urgenti necessari per la minima attività istituzionale e amministrativa dell’università“. Ad annunciarlo, attraverso una nota sul portale ufficiale di Unict, è il decano dei professori etnei, il docente di Botanica Salvatore Brullo.
L’indizione delle elezioni era stata inizialmente prevista per martedì 13 dicembre, ma la procedura adesso vede un fermo improvviso. Lo stallo è dovuto alla mancanza della carica che dovrà materialmente firmare “i decreti di nomina dei rappresentanti degli studenti nelle commissioni paritetiche dipartimentali che verranno inclusi nell’elettorato attivo per l’elezione del rettore“, come si legge nella comunicazione diramata dai vertici dell’università catanese.
La situazione complessa che si è venuta a verificare nelle ultime settimane è legata a doppio filo alla vicenda del ricorso sullo Statuto universitario varato alla fine del 2011 dall’amministrazione guidata all’epoca dall’ex rettore Antonino Recca. Secondo quanto stabilito al termine di una lunga e complessa battaglia legale, le elezioni che nel 2013 hanno portato alla nomina del successore di Recca, Giacomo Pignataro, sono da considerare illegittime. Una sentenza che ha costretto il magnifico in carica ad avviare la procedura per le nuove consultazioni.
Il cronoprogramma previsto dal decano Brullo – ovvero una prima convocazione dei votanti per il 25 gennaio – potrebbe essere rispettato se il parere atteso da Palermo arriverà nei prossimi giorni. Altrimenti dovrà essere proposto un nuovo calendario che sposterebbe inevitabilmente le elezioni. Una corsa nella quale si sfideranno – a meno di candidature last minute – lo stesso Pignataro ed Enrico Foti, direttore del dipartimento di Ingegneria civile e architettura.