Pagliaro: "Indecorose liti nella maggioranza di governo"

Palazzo d'Orleans, sede della presidenza della Regione
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“Sta purtroppo accadendo quello che temevamo: la politica di governo antepone alle priorità della Sicilia i propri movimenti preelettorali, facendoci assistere a una bagarre indecorosa sotto la quale il mondo del lavoro siciliano in attesa di risposte, a cominciare dai precari rischia di soccombere”.

Lo ha detto il segretario generale della Cgil siciliana, Michele Pagliaro, aprendo il direttivo del sindacato.

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“Per quanto previsto – ha affermato Pagliaro – quello che sta accadendo, con i documenti finanziari che rischiano di non potere essere approvati per tempo, è ugualmente sconcertante, si spera infatti sempre in uno scatto di responsabilità che invece puntualmente non c’è. Non chiediamo alla maggioranza di essere coesa come non è ma almeno di posporre le liti a dopo che i principali problemi saranno risolti, a partire da quelli che riguardano bilancio e finanziaria”.

Per Pagliaro, “abbandonare a se stessi decine di migliaia di precari sarebbe gravemente irresponsabile, anche perché sarebbe lasciarli nel deserto di una economia e di un’occupazione che non decollano come dimostrano gli ultimi dati Istat e Inps”.

Al dibattito è intervenuto Nino Baseoto, segretario nazionale CGIL. “Incassiamo – ha dichiarato – un primo risultato della nostra iniziativa: il fatto che il lavoro sia tornato al centro del dibattito politico. Il nostro impegno per il lavoro e i diritti continua e per quanto ci riguarda eventuali modifiche legislative dovranno essere in perfetta linea con i quesiti referendari che proponiamo perché possiamo considerare questi superati”.

“Abbiamo determinato – ha aggiunto – quella ‘anomalia’ nel panorama politico che preoccupa tanto che c’è chi, come il ministro Poletti, prima dice che siamo un’organizzazione superata, poi però, spaventato, invoca le elezioni anticipate”.

Baseotto ha osservato che “è singolare che prima si rilevi il disagio sociale che sottostà all’esito dell’ultimo referendum, a mio avviso spalmato su entrambi gli schieramenti, e poi invece di affrontarlo si parli solo di elezioni”.

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