Una conferenza di illustrazione dei dati di un anno di lavoro in una pubblica amministrazione è sempre un momento di particolare significato perché si da conto del servizio reso alla comunità. Ma c’è modo e modo di farlo. Quella che si è tenuta nella questura di Catania ha avuto due fondamentali connotati: la professionalità (e questo era nelle aspettative) e l’umanità (cosa che, se permettete, è alquanto desueto, per non dire sorprendente ai nostri giorni).
Il questore Carmelo Cardona ha comunicato sinteticamente i dati che vengono esposti in altro articolo. Ha tenuto, però, a sottolineare la professionalità dei suoi uomini. In particolare, in riferimento alla cronaca di questi giorni, ha evidenziato come il terrorista tunisino, indicato come autore della strage con il camion a Berlino, e poi ucciso nel corso di un controllo da un poliziotto siciliano a Milano, era stato segnalato, già dal 2015, come elemento pericolosissimo e da tenere sotto sorveglianza proprio dalla polizia catanese. L’uomo era stato identificato già nel 2011 perché aveva partecipato ad un episodio di violenza a Belpasso. Il suo DNA era già in possesso dell’archivio della polizia.
Grande professionalità, quindi.
Un momento dopo aver fatto un’analisi esaustiva dei vari settori della polizia, DIGOS, Squadra mobile, commissariati, frontiera, postale, amministrativa, chiede scusa ai giornalisti presenti. Al telefono l’aveva raggiunto l’anziana madre, anzi, la mamma. Ha lasciato il compito di proseguire ai dirigenti responsabili.
Un gesto da ammirare perché ha mostrato come dietro il “servitore” dello Stato , vi sia un uomo che ha una scala dei valori nella quale l’amore per la mamma ha ancora un rilievo importante. Questo ci tranquillizza e ci conforta: dietro una divisa vi sono uomini, fratelli che svolgono un lavoro importante, spesso pericoloso.
Ma ancor di più ci conforta la dichiarazione della dott.ssa Marilina Giacquinta, vicequestore, che citando un uomo di pensiero, ha evidenziato come il compito più difficile sia “cambiare le abitudini” delle persone. Ed alla citazione colta ha aggiunto, rispondendo alla corretta domanda di un collega, come sia cambiato il metodo di accoglienza e di controllo e verifica dei migranti, assecondando l’evoluzione che c’è stata in questo delicatissimo aspetto del loro lavoro. Sono cambiati i migranti nel tempo, ha spiegato, in relazione a quanto è accaduto in Asia ed in Africa, dai tamil ai curdi, dagli arabi delle nazioni della primavera islamica a quelli di oggi.
Non ce ne rendiamo conto, ma ci sono nel territorio catanese ben 1500 Bingo o esercizi con giochi e scommesse. Con trepidazione – ha sottolineato la dott.ssa Giacquinta – registriamo che accanto alle mamme che giocano vi sono spesso minori che assistono.
E il dott. Ferdinando Buceti, vicequestore aggiunto, parlando del sequestro di beni alle organizzazioni criminali, ha poi riferito sulla criminalità minorile, ed ha raccontato come, in questo specifico mondo, la polizia ha registrato un festeggiamento a suon di fuochi artificiali di un minorenne per la prima rapina compiuta. A significare il grande lavoro che occorre proprio nel settore minorile.
Così come il vicequestore aggiunto Daniele De Girolamo, assecondando il grande sviluppo del turismo a Catania, ha illustrato i servizi ad hoc a tutela di chi visita Catania, con particolare collegamento con i noleggiatori di auto, che consentono di proteggere chi vuole conoscere i beni culturali e ambientali del territorio.
Ed anche il dirigente della polizia di frontiera, Giuseppe La Naia, tranquillizzandoci, ha riferito come i controlli all’aeroporto abbiano fatto un salto di qualità grazie alle nuove tecnologie che consentono di accertare la falsità dei passaporti.
Ed infine, Marcello La Bella, dirigente della polizia postale, ha confermato come ormai si sia specializzata una criminalità via internet, non solo nella pedofilia, ma anche nelle estorsioni con i virus che bloccano le attività delle aziende ed in generale nei crimini finanziari.