Una lisca di pesce: questo è il cenone di Capodanno di molti siciliani. Chi ringraziare? Cominciamo dalla Sicilia e dal governo regionale. Crocetta (con i suoi assessori) è davvero il presidente che ha lavorato nell’interesse della gente di Sicilia? Quanto ha contribuito la sua inefficienza a rendere ancora più precaria la vita di decine di migliaia di conterranei?
Ha sostenuto come si deve i comparti produttivi dell’isola e con essi l’occupazione, soprattutto giovanile?
Ha quantificato la consistenza numerica ed ha almeno una lontana idea della qualità dei giovani che hanno dovuto abbandonare l’isola per non pesare sulle famiglie in difficoltà, per trovare un lavoro dignitoso e non essere sfruttati come nei call center, come negli ipermercati, come nelle tante agenzie che cercano ragazze e ragazzi per fare da distributori a domicilio di depliant, per fare gli animatori nei centri commerciali?
Crocetta c’è un’isola che geme, che non ce la fa più!
I siciliani sono stanchi delle lacrime versate solamente quando viene preso di mira dai suoi colleghi, siciliani e non, o dai giornalisti.
La Sicilia ha fame di lavoro ed anche di cibo. A nulla valgono le leggi nazionali contro lo spreco alimentare (19 agosto 2016, n.166)) o la Carta di Milano (Expo 2016), che restano proprio sulla carta se sulle tavole di decine di migliaia di siciliani non arriva neanche il necessario e soprattutto, ripetiamo senza stancarci, non arriva il lavoro che da dignità, che consente di guadagnarselo con la propria fatica il cibo.
La tragica fine della ragazza travolta a Berlino dal fanatico dell’ISIS , tristemente e drammaticamente, poteva essere quella dei molti figli della Sicilia costretti ad emigrare per l’incapacità di chi governa di trovare sbocchi di nuova imprenditorialità, il più possibile basati sulla promozione delle eccellenze del territorio.
Abbiamo, invece, un governo regionale che non riesce neanche ad approntare, con la maggioranza che ha, un bilancio dignitoso che risponda alle esigenze dei siciliani. Deve accontentarsi di un “provvisorio”, aggettivo che si attaglia perfettamente all’attuale gestione.
Caro Presidente, Ella è invitata al cenone di Capodanno dei siciliani seduti nella tavola della foto: sono quelli che hanno votato per Lei.
Sia partecipe dell’inizio del loro Nuovo Anno. C’è una cosa che i siciliani hanno e che nessuno può togliere loro, generosità e senso di ospitalità: hanno aggiunto un posto a tavola, per Lei.
Presidente venga a fare con loro il cenone di Capodanno, ad essere compartecipe della loro dignità.