La fame di lavoro è stata determinante per due donne nel cadere nelle maglie di una truffatrice che aveva lor promesso un impiego. Ma alla fine, dopo aver capito di essere state raggirate, le due truffate, facendo leva sulla sua ingordigia, dopo aver avvertito la polizia, sono riuscite a rintracciarla, a farla identificare dagli agenti del commissariato di Nesima, che l’hanno deferito all’autorità giudiziaria.
V. A.M. classe ‘65 dovrà rispondere del reato di truffa perpetrato in danno di due donne.
Le indagini condotte a seguito della querela presentata dalle vittime hanno reso possibile ricostruire le maglie dell’inganno abilmente organizzato.
V. A.M., prospettando un sicuro impiego lavorativo presso un supermercato di cui era imminente l’apertura, aveva carpito la fiducia delle due malcapitate.
Previa consegna del loro curriculum vitae aveva, altresì, richiesto e percepito la somma di 106 euro cadauna, dovuta a titolo di disbrigo della documentazione necessaria per la loro assunzione.
Una volta intascato il denaro, i contatti con la sedicente procacciatrice d’impiego si sono man mano resi difficoltosi fino ad interrompersi del tutto. Solo la determinazione e l’astuzia messe in atto dalle due donne, una volta intuita la patita truffa, hanno permesso di far cadere in errore la truffatrice.
Le due vittime sono riuscite in qualche modo a contattare la V.A.M., a farla ingolosire con la proposta di ulteriori curriculum vitae di loro conoscenti da presentare per l’assunzione, e a ottenere dalla stessa un appuntamento.
Da ciò sono scattati tutti gli accertamenti che hanno, infine, consentito di pervenire all’esatta identificazione dell’indagata e al suo deferimento all’autorità giudiziaria.