Si terrà il prossimo 26 Gennaio presso la Camera di Commercio a Ragusa, l’audizione pubblica per la presentazione della proposta di modifica del disciplinare di produzione della DOP Monti Iblei da parte del Consorzio di Tutela dell’Olio Extravergine d’Oliva Monti Iblei.
Il disciplinare redatto nel 2000, anno di nascita del Consorzio, aveva subito una modifica nel 2010. Le nuove esigenze produttive, l’introduzione di moderne tecnologie di estrazione, hanno spinto i produttori a rivedere e quindi modificare il disciplinare. Nel corso della riunione di pubblico accertamento sarà data lettura della proposta di modifica alla presenza dei funzionari ministeriali e dell’assessorato regionale all’agricoltura al fine di consentire al Ministero di verificare la rispondenza della disciplina proposta ai metodi leali e costanti previsti dal regolamento UE n.1151/2012. In caso di approvazione, il disciplinare passerà all’esame finale della Comunità Europea che ne darà così comunicazione ufficiale attraverso la pubblicazione nella Gazzetta.
Già la prossima annata agraria potrà vedere l’applicazione del nuovo disciplinare.
Diversi i punti del precedente regolamento che hanno subito delle modifiche a cui si è giunti, come precisa lo stesso Presidente del Consorzio, Giuseppe Arezzo, “dopo anni di lavori e confronti a cui hanno contribuito persone altamente qualificate”.
Ben 38 sono i comuni interessati alla produzione della pregiata DOP ricadenti nei territori di Ragusa, Catania e Siracusa: due i nuovi comuni che entrano a far parte dell’areale di produzione, ossia Scordia e Mirabella Imbaccari, mentre alcune zone di altri comuni sono state ora inglobate nella nuova mappatura (come la restante parte del territorio di Avola e Carlentini) dando così la possibilità ai produttori di poter sfruttare degli impianti olivicoli che prima erano stati esclusi e che invece ora sono stati inseriti in quanto risultano avere i requisiti storici e agronomici per entrare a far parte della DOP.
Inoltre, altro aspetto importante, sono state apportate delle semplificazioni in etichetta: sarà facoltativo indicare le varie sottozone quali Gulfi, Monte Lauro, Val d’Anapo etc. La Dop Monti Iblei, inoltre, potrà essere ottenuta dalle varietà di olive Tonda Iblea, Moresca, Nocellara Etnea, Verdese, Biancolilla e Zaituna, da sole o congiuntamente, e potranno concorrere altre varietà fino ad un massimo del 20%.
Infine, come si può notare, fra le varietà sono state inserite anche la Verdese, un ecotipo locale presente tra Siracusa e Ragusa, e la Zaituna, da molti ritenuta la varietà di oliva più antica presente in tutta la zona della DO, coincidente con il periodo di dominio dell’antica Siracusa. Per la Zaituna, tra l’altro, è in corso la richiesta di riconoscimento di Presidio Slow Food. Verdese, Zaituna e Biancolilla sono cultivar minori che però possono essere usate per oli DOP in monocultivar.
“Le modifiche nascono dalla necessità di andare al passo coi tempi, sono dettate dal progresso tecnologico – precisa Arezzo- e sono venute fuori dopo un’attenta analisi di tre territori diversi quali Catania, Ragusa, Siracusa (oggi contiamo circa 250 soci di cui circa una cinquantina sono imbottigliatori), e sempre in continuo dialogo con l’UE alle cui indicazioni ci siamo rigorosamente attenuti”.