Piazza Emilio Greco, si chiamerà così l’attuale piazza Ogninella. Lo ha deciso la commissione toponomastica che fa capo alla direzione dei servizi demografici.
E’ proprio in quella piazza che Emilio Greco nacque, nel 1913, e visse gli anni della prima gioventù ed essendo figlio di una famiglia poco agiata iniziò a lavorare facendo lo scalpellino di monumenti funebri.
In realtà una via Emilio Greco esiste già a Catania, ubicata nell’ex Villaggio Sant’Agata, e questa via sarà da oggi intitolata invece al filosofo sofista greco Gorgia da Leontini, andando ad arricchire una zona le cui vie circostanti hanno tutti toponimi di filosofi.
Con la nuova intitolazione non andrà comunque persa la vecchia denominazione per conservare la memoria storica del precedente toponimo, infatti nella targa toponomastica sarà impresso: “Piazza Emilio Greco, già Piazza Ogninella”.
Di seguito brevi note biografiche del pittore e scultore Emilio Greco e del filosofo sofista greco Gorgia da Lentini.
Emilio Greco (1913-1995), sin da piccolo, viste le condizioni poco agiate della famiglia, trova lavoro presso uno scalpellino che realizza monumenti funebri. A vent’anni si trasferisce a Roma e, nel 1947, grazie al suo talento, ottiene uno studio a Villa Massimo, dove conosce i maestri Leoncillo, Guttuso e Mazzacurati. Successivamente è presente con le sue opere nelle maggiori manifestazioni internazionali, tra queste la mostra sulle Olimpiadi di Londra con “ Il Lottatore” e alla mostra d’Arte Italiana del XX Secolo di New York con i bronzi “ Testa d’Uomo” e “Cantante”. Realizza il monumento per il Papa Giovanni XXIII in San Pietro e il monumento a Pinocchio di Collodi. Nel 1953 viene nominato docente della cattedra di scultura dell?accademia di Belle Arti Romana, successivamente la sua attività verrà documentata da numerosissime mostre in Italia e all’Estero.
Gorgia di Leontini (483-375), figlio di Carmantide e nipote del celebre medico Erodico, con l’esercizio e con l’insegnamento dell’arte oratoria diventò così ricco da poter dedicare, nel tempio di Apollo a Delfi, una statua d’oro; nel suo sontuoso stile di vita si attuava l’ideale pratico proprio della sofistica. Fu il più notevole rappresentante dell’antica sofistica dopo Protagora, e insieme il creatore dell’arte retorica. Convinto che l’uomo non abbia- né possa mai aver – conoscenza sicura della realtà, Gorgia si affidò interamente al linguaggio, creando la retorica come arte della “persuasione”.