Disagi contenuti nonostante la considerevole quantità d’acqua piovana abbattutasi sul territorio di Catania grazie agli interventi seguiti all’allerta scattato dopo la mezzanotte di sabato scorso e alle opportune restrizioni, dalla chiusura delle scuole al divieto di circolazione dei mezzi a due ruote.
Dalle prime ore di domenica, infatti, sono in attività le squadre di vigilanza su torrenti, canali e fiumi. Il sindaco di Catania Enzo Bianco ha seguito l’evolversi della situazione e ha presieduto stamattina, nel Centro operativo comunale (Coc) a una riunione per fare il punto della situazione dopo una nottata di intensa attività.
Dalla riunione, alla quale hanno preso parte anche gli assessori alla Protezione civile Luigi Bosco, alle Manutenzioni Salvo Di Salvo e al Welfare Angelo Villari, è emerso come le idrovore già piazzate nel villaggio Santa Maria Goretti prima ancora che cominciasse a piovere hanno consentito di evitare situazioni di pericolo e in particolare la possibilità che il torrente Forcile esondasse.
Tra la sera di domenica e le prime ore del mattino di oggi a Catania sono caduti mediamente 130 millimetri di pioggia. Ma sulla città si è riversata anche l’acqua proveniente dai paesi etnei dove non solo la quantità di pioggia caduta è stata notevolmente superiore, con un picco di 214 millimetri a Nicolosi, ma si è aggiunta anche, come previsto dal Dipartimento regionale della Protezione civile, il volume d’acqua scaturito dallo scioglimento della neve.
Per risolvere i problemi derivati dall’autentico fiume d’acqua riversatosi in città, dalla notte scorsa si sono succeduti altri interventi con pompe idrovore anche nei tratti con acqua alta lungo il viale Kennedy e le vie San Giuseppe la Rena e San Francesco la Rena. I disagi sono stati avvertiti in particolare nelle periferie: nell’area della rotonda sul limite ovest dell’Asse dei servizi – e adiacente al centro commerciale Porte di Catania – sei vetture sono rimaste in panne a causa del livello dell’acqua, superiore ai cinquanta centimetri. Gli occupanti sono stati tratti in salvo così come quelli di altre due vetture bloccatesi nel sottopasso del quartiere Monte Po.
In questi giorni per ogni turno di otto ore sono stati impegnati – fra squadre logistiche, sanitarie e della telecomunicazione – cinque dipendenti della Protezione civile che hanno tenuto aperto il Centro operativo comunale (Coc) e quaranta persone del coordinamento del Volontariato supportati dal personale delle strutture comunali, a cominciare dalla Polizia municipale e dalla Direzione Manutenzioni, dalle Forze dell’Ordine e dai Vigili del fuoco, questi ultimi coordinati dalla Prefettura.
Per quanto riguarda i prossimi interventi, nonostante la competenza sia dell’Irsap, sono stati programmate precise azioni nella zona industriale di Catania – in vaste zone allagate tra la quinta e la settima strada – dove il livello dell’acqua supera in alcuni punti anche i cinquanta centimetri. Saranno utilizzati specifici mezzi per l’aspirazione e il successivo smaltimento idrico.
Non appena la situazione si sarà normalizzata, poi, prenderà il via il programma, già previsto dall’Amministrazione che ha impegnato 335.000 euro nel Bilancio, per la posa di tappetini d’asfalto per la colmatura delle numerose buche create dal maltempo nei 700 chilometri di strade cittadine.
Il sindaco di Catania ha inoltre annunciato che chiederà lo stato di calamità sia per i danni causati dal maltempo in Agricoltura e in particolare ai giardini d’aranci e ha sollecitato i governi nazionale e regionale a studiare la possibilità di contribuire a un piano straordinario per la sistemazione delle strade nell’intero territorio della Città metropolitana.