Diva Agatha di Matteo Musumeci al Bellini

Teatro Bellini, Catania
Immagine di repertorio
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Giovedì 2 febbraio 2017, al Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania, andrà in scena una prima assoluta: Diva Agatha, una cantata per mezzosoprano, percussioni, coro e orchestra, composta da Matteo Musumeci, libretto di Massimiliano Costantino, direttore dell’Orchestra il maestro Antonino Manuli, mezzosoprano Josè Maria Lo Monaco, direttore del coro Ross Craigmile. .

La cantata nasce su commissione del Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania, in occasione della festa di Sant’Agata, patrona della città, una delle manifestazioni religiose più famose in Sicilia. Una festa, dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’Unesco, che richiama ogni anno turisti e fedeli da tutto il mondo.

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Le composizioni di Matteo Musumeci, compositore catanese tra i più apprezzati nel panorama nazionale, sono state eseguite al Teatro La Fenice, dall’Orchestra Sinfonica Siciliana, dalla Filarmonica di Odessa e in diversi teatri della Germania della Polonia e della Repubblica Ceca .

“Con Diva Agatha – dice Musumeci – ho voluto raccontare, attraverso una struttura musicale ricca di respiri melodici e di aperture ritmiche, Sant’Agata come una donna coraggiosa capace di lottare contro il potere del tempo in nome del suo credo”.

matteo musumeci
Matteo Musumeci

La cantata si sviluppa in 10 quadri. I primi 5 raccontano in musica il rapporto tra Agata ed il suo popolo attraverso l’invocazione, il mistero, e il successivo rivelarsi della Santa in un contesto metafisico. La seconda parte racconta le cronache del suo martirio, dalla tentazione al processo, dal martirio al canto di gloria.

I momenti della tentazione e della processione per la Santa vedranno protagonista un grande percussionista quale è Alfio Antico, il quale con il ritmo suggestivo e ammaliante del suo tamburo a cerchio scandirà le contraddizioni tra il sacro ed il profano. Un ruolo fondamentale è affidato al coro che interpreterà, di volta in volta nei vari quadri, il popolo, i conquistatori romani, i carnefici, gli inquisitori.

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