“La giornata del 29 gennaio doveva segnare il ritorno in campo della formazione under 16 dei briganti, ferma da oltre un mese. Non è stato così poichè il Campo San Teodoro Liberato “XXV Aprile” si presentava in condizioni impraticabili“. Inizia così l’amaro resoconto della domenica dei Briganti rugby Librino, che sul proprio sito tengono un diario settimanale delle attività al campo. Le responsabilità della situazione, però, per i Briganti sono chiare: “Ancora una volta risuonano grottesche e beffarde le promesse di rifacimento del terreno da gioco fatte nella scorsa primavera dal sindaco Bianco, fandonie per le quali non si è mai scusato o assunto delle responsabilità. Vergogna della città”, prosegue la lettera.
Il riferimento è alla giornata “Insieme per la meta”, organizzata dal Comune di Catania lo scorso giugno e incentrata sul tema della legalità, nonostante il Campo San Teodoro sia stato, prima di essere ufficialmente assegnato ai Briganti, occupato dai membri della squadra e riqualificato. Alla presenza dell’ex procuratore della Repubblica di Catania Giovanni Salvi e dell’allora neo nominato Carmelo Zuccaro, il sindaco di Catania Enzo Bianco aveva dichiarato: “Grazie a un contributo del 30 per cento da parte del Coni, da settembre potremmo iniziare i lavori di rifacimento del manto erboso Campo San Teodoro”. Di un progetto che faccia avviare i lavori ad oggi non c’è traccia. Tutto si potrebbe sbloccare attraverso i fondi Pon metro destinati alla città metropolitana, che dovrebbero intervenire anche sul campo. Si attende anche una delibera Cipe che sblocchi un iniziale 10 per cento della somma prevista nel “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia”, di cui però non si conosce il dettaglio per quanto riguarda la parte di programma presentata dalla Città metropolitana. Nel frattempo l’associazione sportiva, con sede in una delle aree periferiche a più alto tasso di criminalità minorile, prosegue le attività anche grazie al contributo della campagna “i Briganti si meritano un prato“.