Presunta gettonopoli a Catania, imputazione coatta per 34 consiglieri

Palazzo degli Elefanti Catania comune
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Trentaquattro consiglieri su 45 totali, insieme a ben diciassette impiegati comunali che operavano da segretari, rischiano il rinvio a giudizio a causa dei verbali delle sedute delle commissioni consiliari del 2014 al Comune di Catania. I verbali sarebbero stati secondo l’accusa modificati per far ottenere ai consiglieri il gettone da 1500 euro mensili. In sostanza alcuni consiglieri, pur di risultare presenti a 28 sedute mensili, sarebbero stati “ubiqui”, ovvero presenti in più sedute di commissione, anche se per pochi minuti.

Il caso, sul quale la procura di Catania aveva richiesto l’archiviazione, è tornato in luce a causa della scelta del Giudice per le indagini preliminari di Catania di chiedere l’imputazione coatta, accettando l’archiviazione solo per cinque: i consiglieri Agatino Tringale e Vincenzo Parisi e tre impiegati comunali addetti alle verbalizzazioni. Il fascicolo relativo al caso ora tornerà in procura, che dopo la presa di posizione del Gip quasi certamente formulerà, secondo consuetudine nel caso di imputazione coatta, una richiesta di rinvio a giudizio.

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Tutto è nato da un comunicato del Movimento 5 stelle di Catania del luglio 2015 riportato sulla stampa locale. Dal comunicato la procura etnea ha fatto partite le indagini, che dopo due anni, e stante le memorie difensive dei consiglieri – incentrate per lo più sulla mancanza di una verifica terza degli orari delle presunte ubiquità, che sarebbero invece frutto di presunti errori di trascrizione e dimenticanze –, sembrava avviato a una archiviazione. Secondo il presidente dell’ufficio Gip di Catania Nunzio Sarpietro – che ha operato quale Gup giudice per l’udienza preliminare nel procedimento, ma non lo sarà in caso di richiesta di rinvio a giudizio -, i consiglieri erano invece impegnati in una “affannosa corsa contro il tempo per procacciarsi lo stipendio da 1500 euro”, anche con “tentativi goffi di adeguare gli orari nei verbali”.

I consiglieri coinvolti, in ordine alfabetico:

Sebastiano Anastasi, Ludovico Balsamo, Andrea Barresi, Santi Bosco, Giuseppe Catalano, Carmelo Coppolino, Michele Failla , Rosario Gelsomino, Salvatore Giuffrida, Agatino Lanzafame, Agatino Lombardo, Antonino Manara, Erika Marco, Giovanni Marletta, Ausilia Mastrandrea, Alessandro Messina, Maurizio Mirenda, Giuseppe Musumeci, Carmelo Nicotra, Niccolò Notarbartolo, Riccardo Pellegrino, Alessandro Porto, Elena Ragusa, Ersilia Saverino, Francesco Saglimbene, Carmelo Sgroi, Carmelo Sofia,- Salvatore Spadaro, Massimo Tempio, Salvatore Tomarchio, Francesco Trichini, Elisabetta Vanin, Antonino Vullo, Lanfranco Zappalà.

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