Sarebbe il componente di un gruppo affiliato al sedicente Stato islamico. È questa l’accusa rivolta a un siriano di 22 anni, Mourad El Ghazzaoui, sbarcato il 4 dicembre del 2014 a Pozzallo, in provincia di Ragusa. Il processo che lo vede imputato di partecipazione e associazione per delinquere con finalità di terrorismo anche internazionale ha preso oggi il via.
Secondo gli inquirenti della procura di Catania, il giovane – che si trova in carcere a Sassari – avrebbe collegamenti con cellule della jihad. A sostegno di questa tesi, il ritrovamento di un presunto “passaporto dell’Isis”. Opposto il parere del legale del 22enne, Luca Ruaro, il quale sostiene che il documento trovato in un cellulare sia un falso. L’avvocato ha chiesto e ottenuto il rinvio al 27 febbraio della prossima udienza, per permettere al giovane siriano di essere presente in aula.
Secondo la ricostruzione del difensore di El Ghazzaoui, l’uomo sarebbe partito dalla Siria con la famiglia composta dai genitori, sorella, cognato e un nipote. Partito dalle coste della Libia, è giunto nel porto del Ragusano a bordo della nave Bourbon Argos di Medici senza frontiere assieme ad altri 523 migranti soccorsi nel Mediterraneo. Dopo lo sbarco, le prime indagini sono state svolte dalla squadra mobile di Ragusa e successivamente dalla Digos ragusana e dalla polizia postale di Catania. Le forze dell’ordine hanno sequestrato diversi telefoni cellulari.