“Le Capitanerie di Porto sono vere autorità marittime e portuali, quindi bisogna abolire gli enti doppioni o inutili”. Lo sostiene Alfio Fabio Micalizzi, presidente dell’ APMP, Associazione pescatori marittimi professionali rappresentata in Sicilia, Sardegna, Calabria e Liguria.
In una lettera inviata al Presidente del Consiglio dei ministri, al ministro dei Trasporti, al ministro Politiche Agricole Alimentari e Fores, al ministro dell’ Interno, al Prefetto di Catania, al Comando generale delle Capitanerie, al comandante Capitaneria di Porto di Catania,al sindaco del comune di Catania, al Coordinamento Città Metropolitana di Catania, al sindaco di Augusta, a tutte le Associazioni Consumatori, alla Camera di Commercio di Catania, ed al questore di Catania, Micalizzi evidenzia quelle che a suo parere sono le cause di criticità del suo settore ed espone perplessità sulle costituende Autorità portuali.
“L’A.M.P.M. – scrive – è al fianco di un comparto che rischia di scomparire a causa di numerose direttive europee fortemente penalizzanti e a causa dei fondi destinati al comparto per lo sviluppo e l’incremento lavorativo che vengono dirottati e gestiti dalla politica in progetti inutili e spesso non realizzati o realizzati in parte”.
Micalizzi, in sostanza si chiede se dietro la gestione dei fondi milionari non sia lecito sospettare che possano esservi modalità e comitati d’affare, così come sta emergendo dalle inchieste “Mafia capitale”, “Expo Milano”, “Mose” di Venezia, e quindi di far luce sulle modalità di gestione e su chi gestisce.
“In riferimento all’Autorità portuale di Catania, – scrive – esprimo parere negativo, in quanto a detta di molti addetti ai lavori rappresenta un vero esempio di “ente inutile” e costoso che serve solo a distribuire poltrone, incarichi, consulenze, formazione ecc., ecc.”.
“I porti nascono per ospitare navi e per produrre sviluppo, indipendentemente dalla presenza o meno di enti come le Autorità portuali”. – continua – Il porto di Catania, andava meglio e funzionava meglio quando l’”ente inutile” non esisteva. In relazione alla gestione degli ultimi anni, il comparto denuncia scarsa attenzione al settore pesca che ad oggi non ha spazi assegnati con chiarezza, non esiste una vera e propria area destinata alla flotta peschereccia”.
“Si lamenta – prosegue – la mancanza di punti luce e acqua, l’assenza totale di cassonetti per la raccolta differenziata e non, l’assenza delle isole ecologiche (come previsto dalla legge) per la raccolta degli oli usati, l’assenza di servizi igienici, l’assenza di un locale destinato agli incontri dei pescatori dove poter divulgare cultura”.
“Inoltre da anni, – aggiunge – da oltre 10 anni, la nostra associazione denuncia furti e atti vandalici all’interno del porto, chiedendo per iscritto impianti di video sorveglianza già dal 2005 e impianti funzionanti e professionali in tutta l’area portuale. Mancano percorsi pedonali adeguati e in sicurezza per i turisti che scendono dalle navi che spesso devono attraversare il porto tra auto, camion, reti, discariche di oli usati, reti, e materiale di scarto edile, amianto e altro”.
“Ricordo che da anni si parla di eliminare sprechi ed “enti inutili”, – evidenzia – ma poi, quando ci si ritrova al potere ed a gestire quello che prima era oggetto di campagna elettorale, si lascia e si difende a denti stretti (l’ente inutile, ndr.)”.
“Quindi – si chiede – chi è che opera la “malapolitica”?
“La verità è una sola, – ribadisce nella lettera e denuncia – le Autorità portuali sono “enti inutili”, ma purtroppo in questa Italia di sprechi, certi “enti inutili” servono “a pagare” ed a rappresentare “comitati d’affare gestiti dalla politica”, libertà di pensiero espressa da molti cittadini consumatori. Alla politica le Autorità portuali, in poche parole, servono da evidenziatore, in grado di attrarre finanziamenti pubblici, fondi europei, attenzioni politiche, potere”.
“Le Capitanerie di Porto a parere dello scrivente – sottolinea Micalizzi – possono benissimo poter svolgere le attività che teoricamente sono assegnate alle istituite Autorità portuali visto che di fatto le Capitanerie di Porto sono Autorità marittime dunque vere autorità portuali da non confondere con la Guardia costiera”.
E conclude:” La politica per funzionare bene deve guardare oltre, deve essere immune da tentazioni. La politica vera non deve rappresentare comitati d’affari, ma deve essere in grado di combattere ogni anomalia in difesa dei cittadini e dell’interesse di sviluppo totale del territorio, della nazione, dell’Europa”.