Se al supermercato troviamo i pomodori datterini a 5 euro al chilo (per un rincaro del 176%) o le zucchine allo stesso prezzo (per un rincaro del 100%) nella Sicilia orientale troviamo una crisi senza fine che sta condannando i produttori nonostante i prezzi degli ortaggi alle stelle.
Le recenti gelate, unite alla virosi che ha falcidiato le produzioni, hanno portato a una drastica riduzione dell’offerta distruggendo la stagione di raccolta e vendita dei prodotti e mettendo in ginocchio l’agricoltura.
In questa crisi i cambiamenti climatici hanno giocato un ruolo non indifferente: prima il troppo caldo ha aiutato la virosi a propagarsi e poi le gelate hanno intaccato le produzioni serricole.
Così il 20 gennaio scorso, su iniziativa del primo cittadino di Vittoria, si sono riuniti i sindaci della fascia trasformata (Pachino, Caltagirone, Acate, Santa Croce, Niscemi, Licata, Gela e Comiso) per stilare un documento congiunto sottoposto al Ministero delle Politiche Agricole e alla Regione Siciliana.
Al grido d’aiuto del territorio ha risposto ieri il sottosegretario Giuseppe Castiglione che ha incontrato – a Vittoria – i sindaci e le associazioni di categoria. Nel corso dell’incontro con i primi cittadini, durato oltre un’ora, sono stati snocciolati i tanti problemi che attanagliano il settore: gli aumentati costi di produzioni, le calamità naturali, la concorrenza di altri paesi, le esecuzioni immobiliari, le distorsioni della filiera.
Il sottosegretario ha illustrato i provvedimenti del Governo nazionale sull’agricoltura (citando la cancellazione dell’Imu agricola) e ha aggiornato i sindaci sulle novità contenute nel Decreto terremoto.
“Il problema che registriamo nel Meridione – ha spiegato Castiglione – è che solo il 20% degli operatori assicura produzioni e strutture contro il 65% delle regioni del Settentrione. Andando in deroga alle procedure del fondo per le calamità naturali abbiamo ottenuto il riconoscimento degli aiuti previsti dalla legge per le imprese agricole che hanno riportato danni certificati e dimostrabili dalle gelate e che non avevano polizze assicurative”.
“Però occorre fare informazione – ha proseguito l’esponente del Governo – e spingere i produttori ad assicurare al fine di non farsi trovare impreparati. Il futuro è l’associazionismo: per competere sul mercato la divisione non paga. Prendete ad esempio Melinda: un marchio che si è imposto e che trae la sua forza da tantissimi produttori che sono insieme. Poi fondamentale è il marketing: promuovendo i prodotti con campagne mirate si può avere un buon riscontro e maggiori vendite”.
Nelle prossime settimane i sindaci si incontreranno nuovamente per stabilire come procedere tecnicamente per chiedere l’accesso al fondo per le calamità naturali.
“E’ stato un anno particolare – ha concluso Carmelo Criscione di Confcooperative – perché le produzioni sono decimate e i prezzi sono alle stelle. Dopo che passerà questa emergenza in seguito riavremo sempre gli stessi problemi che dobbiamo risolvere una volta per tutte”.