Salta al 28 febbraio, alle 10,30, la riunione prevista per domani, martedì 14, per l’insediamento dei componenti del consiglio camerale della super Camera di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa, con relativa elezione del presidente.
Ufficialmente la nota dell’assessore Maria Lo Bello, che fa sapere dello spostamento della data, fa riferimento alla comunicazione pervenuta (guarda caso) proprio stamani, 13 febbraio, dal Ministero dello sviluppo economico, con la quale si esprime “la necessità di acquisire il parere in merito all’accorpamento, anche parziale, della Camera di Commercio della Sicilia orientale, nonchè il differimento della data di insediamento”.
Uno spostamento a dir poco provvidenziale e che toglie le castagne dal fuoco, almeno per il momento, a Rosario Crocetta e Maria Lo Bello, intanto per le ripercussioni politiche sul governo regionale che certamente avrebbe avuto l’iniziativa presa da componenti non solo dell’opposizione ma anche della maggioranza e dello stesso governo.
La sospensione dell’insediamento del consiglio camerale (e dell’elezione del presidente della mega Camera di commercio del SudEst), infatti, è stata chiesta da tutti i sindaci della provincia di Siracusa ed anche dai deputati regionali e nazionali di tutte la parti politiche, compreso l’assessore regionale Bruno Marziano. Solo gli appartenenti al M5S non hanno firmato la richiesta inviata a Crocetta.
Tale richiesta fa seguito all’intervento di Ivan Lo Bello che aveva chiesto ai procuratori della repubblica di Palermo e Catania un incontro proprio per la pubblicità, anche su giornali nazionali, che era stata alle anomalie nel controllo delle liste denunciata più volte da numerose associazioni e mentre sono in corso decisioni nel merito da parte della magistratura.
La seduta di domani alle 10, quindi è saltata. Adesso Crocetta e Lo Bello hanno il tempo di riflettere se è il caso di insistere sulle strada intrapresa, irta di ostacoli politici e giudiziari, oppure di proseguire assumendosi tutta la responsabilità di quello che accadrà.
Peraltro, come dimostra anche la pausa richiesta dal ministero, non essendovi alcuna urgenza di insistere, è chiaro che i due esponenti del governo regionale, sospendendo l’insediamento, potranno attendere serenamente le decisioni di merito della magistratura ed evitare che, approfittando della tempistica procedurale, possano produrre efficacia amministrativa le presunte anomalie. Il tutto alla faccia della legalità e della trasparenza.