A Librino arrivano i milioni. Ma il palazzo di cemento verrà ristrutturato a metà

Ieri pomeriggio nella sede della Cgil Librino rappresentanti delle associazioni del quartiere, scuole e parrocchie hanno incontrato l'assessore con delega a Librino e due tecnici comunali per fare il punto degli interventi nel quartiere. Tramite Pon Metro e Patto per Catania verranno rifatte le cosiddette "spine verdi" e verrannno realizzati 172 nuovi alloggi in due palazzi incompleti. Nel palazzo di cemento di viale Moncada, finanziato già nel 2013, verranno ristrutturati solo i 96 alloggi. "Per ristrutturare i primi due piani e il teatro Moncada contiamo di avere dei risparmi", affermano dal Comune

Pon Metro Patto Catania Librino incontro 18-02-17
- Pubblicità -

Come verranno spese le centinaia di milioni di euro in arrivo per Catania e la sua area metropolitana? Sono 332 provenienti dal “Patto per Catania”, siglato lo scorso anno tra il sindaco Enzo Bianco e l’allora presidente del consiglio dei ministri Matteo Renzi, e altri 87,5 milioni che arriveranno dai cosiddetti Pon Metro, fondi destinati allo sviluppo delle aree metropolitane.

“Catania è Librino, Librino è Catania, è uno slogan che portiamo avanti dall’inizio di questa amministrazione. Ed è per questo che sarà l’area più interessata agli investimenti con 54 milioni totali”. Lo ha affermato Saro D’Agata, assessore con delega al popoloso quartiere della zona sud di Catania, nel corso di un incontro tenutosi nel pomeriggio di venerdì 17 febbraio nella sede della Cgil in viale Bummacaro. Gli interventi però, nonostante “una fase di coprogettazione iniziata con le associaizoni del quartiere nel 2015”, come ricorda Sara Fagone della Cgil Librino, che ha organizzato l’incontro, saranno solo di natura edilizia.

- Pubblicità -

Ad illustrare gli interventi ai rappresentanti delle associazioni del quartiere, delle scuole e delle parrocchie, due ingegneri della Direzione Lavori pubblici del Comune di Catania: Salvatore Marra e Fabio Finocchiaro. Marra è il responsabile unico del procedimento per la ristrutturazione del cosiddetto “palazzo di cemento” di viale Moncada e dell’adiacente spina verde. Entrambi gli interventi sono stati però finanziati precedentemente con un totale di 13 milioni di euro con il piano casa nazionale nel 2013, durante la sindacatura di Raffaele Stancancelli.

Marra ha rassicurato sullo stato dei lavori: “Sono partiti, hanno subito uno stop per via di alcuni ritrovamenti di materiale esplosivo ma dopo una bonifica che verrà fatta tra pochi giorni riprenderanno. Dureranno due anni”. Il grande edificio, simbolo per un decennio del degrado nel quartiere e nota piazza di spaccio di stupefacenti, verrà “ripristinato al suo stato originario, con alcuni miglioramenti rispetto al passato perché – ha aggiunto – metteremo infissi migliori e caldaie a condensazione nei 96 appartamenti popolari”.

L’intervento, dal costo di 8,5 milioni di euro, ai quali si aggiungono i 4,5 per la spina verde, non permetterà però di ristrutturare i primi due piani dell’edificio, che dovrebbero ospitare botteghe e uffici comunali, e forse “un acceleratore di imprese”.

La notizia della “ristrutturazione a metà” dell’edificio lascia perplessi molti fra il pubblico. Fra i più critici Cristina Cascio, preside dell’istituto omnicomprensivo Angelo Musco. “E’ evidente che lasciare vuote le aree interessate negli anni dalle attività illecite di spaccio rischia di farle ritornare”, afferma la preside. “Il piano casa è destinato alla sola emergenza abitativa – spiega l’ingegnere -, per questo si ristruttureranno solo gli appartamenti. Però contiamo di avere dei risparmi dagli stanziamenti per il Pon metro destinati ad altre opere previste nell’area 4, quella dedicata alla ristrutturazione degli edifici per scopi sociali. Con quelle rifaremo i primi due piani del palazzo di cemento”.

Gli interventi di natura edilizia del Pon Metro, per un totale di 18 milioni, sono stati illustrati dall’ingegnere Fabio Finocchiaro che ha coordinato la progettazione, e prevedono dei fondi per il recupero di due grandi edifici incompleti sempre nell’area di Librino, per un totale di 144 alloggi. “Altri fondi del Pon Metro sono destinati all’efficientamento energetico, con il quale faremo interventi su infissi e coperture nelle scuole del quartiere”, ha affermato Finocchiaro.

Gli altri interventi nel quartiere, per 12 milioni di euro, sono invece quelli destinati dal Patto per Catania al completamento dei percorsi pedonali all’interno del quartiere, le cosiddette “spine verdi” nei viali Castagnola, Bummacaro e Nitta. “Si tratta di progetti già pronti e cantierabili”, afferma Finocchiaro, che aggiunge all’elenco delle ristrutturazioni anche il teatro Moncada, adiacente al palazzo di cemento. “Lo abbiamo inserito tra le opere del Patto per Catania, ma non è finanziato. Contiamo però di realizzare dei risparmi su altri interventi e di investire 4 milioni di euro”.

Tra il publico, da sottolineare l’intervento del consigliere di municipalità Giovanni Cannavò. “Ho sentito tanti progetti per Librino. Ma i quartieri villaggio Sant’Agata e Zia Lisa II? Nel primo non viene fatta manutenzione da anni. Il secondo è un imbuto, se succede qualcosa la gente non sa da dove uscire dal quartiere”.

Sullo stesso tono l’intervento di Eleonora Guzzetta, insegnante e residente nella zona di Borgo Librino. “In via della Dalia c’è una scuola abbandonata da anni, usata per spacciare. Perché non fate qualcosa?”. Saro D’Agata risponde con un unico intervento alle critiche: “Per ottenere i fondi dovevamo programmare gli interventi in poco tempo e dando una organicità. Purtroppo le cose che avete sottolineato rientrano nel nostro grande problema di mancanza di fondi per la manutenzione ordinaria, che deriva a sua volta dal piano di rientro. Facciamo come Comune tantissime anticipazioni di cassa, pagando anche salati interessi, ma non basta. Evidentemente siamo bravi a reperire fondi da investire e non a fare la manutenzione di ogni giorno.

- Pubblicità -