Il comune di Catania sarà partner del progetto Urbanhort che la Facoltà di Agraria dell’Ateneo catanese proporrà per il bando Eu Horizon 2020 SFS48-2017. Tra gli obiettivi dell’amministrazione vi è infatti la promozione e la valorizzazione del territorio in importanti ambiti quali il turismo, la cultura e l’ambiente che fanno da volano alla promozione economica e produttiva della città.
La proposta di partecipazione, approvata dalla giunta, è stata condivisa dagli assessori alla Cultura, Orazio Licandro, e all’Ambiente, Rosario D’Agat,a che hanno accolto la richieste di una sinergia con l’Università di Catania e in particolare col Dipartimento di Agraria.
Il bando Eu Horizon 2020 SFS48-2017 ha come argomento principale: Resours – efficient urban agricolture for multiple benefits- contribution to the Eu- China Urbanisation Partnership, con una proposta di progetto multisettoriale di agricoltura urbana, che vede capofila l’ateneo catanese con il dipartimento di Agraria, referente il professor Ferdinando Branca e che prende il nome di UrbanHort ( Huban Horticulture sistems for Resilent, Efficient and Sustainable cities).
Collaborano al progetto anche l’Accademia Cinese di Scienze Agrarie, l’università di Huan, il Politecnico di Valenza,il comune di Changsha, l’Istituto Agrario Siciliano e le università polacca di Breslavia e ungherese di Debrecen.
L’idea è quella di svolgere la ricerca su un’area urbana come Cibali o periurbana come la Foce del Simeto, la tangenziale e l’area industriale dove saranno studiate produzioni agricole sviluppate con sitemi di vario tipo dal convenzionale al biologico, dal biodinamico al fuori suolo, indoor, farming e vertical farming.
Alla fine saranno valutate le potenzialità produttive di ogni sistema ma anche la qualità dei prodotti, le ricadute positive sulla città e una analisi dei costi benefici per la valutazione dell’ impatto ambientale, economico, culturale e sociale sulla città.
E’ importante nel progetto l’aggregazione sociale rilevante che si creerà con gli orti urbani ortofrutticoli che valorizzeranno le colture autoctone e la loro stagionalità e quindi anche un corretto uso dell’alimento a km zero. Il progetto si ripropone anche di far capire ai cittadini la stagionalità dei prodotti e l’importanza di una dieta corretta e il concetto della zone verde come area di benessere.-