C’è grande allarme tra i lavoratori dell’Azienda metropolitana trasporti di Catania che, dopo la notizia dell’ingiunzione esecutiva di pagamento emessa dalla società multiservizi Colocoop ai danni dell’azienda di trasporto, vedono ora a forte rischio l’erogazione regolare degli stipendi.
“In questi giorni stiamo raccogliendo le evidenti preoccupazioni dei nostri iscritti e di tanti loro colleghi, disorientati da una situazione complicata considerato che l’Amt ha notevoli sofferenze economiche e, in poco tempo, deve far fronte al versamento di 900 mila euro – affermano Giacomo Rota, Fortunato Parisi e Giovanni Musumeci, rispettivamente segretari generali di Cgil, Uil e Ugl ed segretari di categoria Alessandro Grasso di Filt Cgil, Franco Di Guardo di Uil trasporti e Giuseppe Scannella di Ugl trasporti autoferrotranvieri – Nessuno, ad oggi, si è curato di fornire al personale le spiegazioni e le rassicurazioni del caso, lasciando ancora una volta abbandonati a se stessi i circa 700 dipendenti, così come le sigle sindacali con i quali i vertici aziendali hanno interrotto le comunicazioni da oltre 6 mesi.”
Una situazione che, oltretutto, ricalca il caos in cui è piombata l’Amt in questi ultimi periodi e che, a quanto pare, è destinato a durare ancora per molto tempo.
“Dall’amministrazione comunale c’è silenzio totale – denunciano i sindacalisti. Il vecchio assessore alle partecipate non abbiamo avuto il piacere di conoscerlo, forse perché con probabilità era impegnato a stare spesso fuori Catania, ma non abbiamo avuto ancora occasione di conoscere il nuovo titolare della delega che, pur essendo catanese doc, ancora non sappiamo se è compatibile ad assumere la carica assessoriale. In più, corre voce che anche uno dei nuovi nominati nel consiglio di amministrazione dell’Amt sia incompatibile, essendo il presidente di una società in rapporti economici proprio con l’azienda di trasporto pubblico locale”.
“Abbiamo chiesto a suo tempo al sindaco Bianco di dire tutta la verità ai lavoratori e ai catanesi che hanno il diritto di sapere quale è il reale stato di salute della partecipata e quali sono le intenzioni del Comune per farla uscire da questa condizione disastrosa. – aggiungono – Come sindacato, fino ad ora, abbiamo sempre voluto mantenere alto il senso di responsabilità, lo stesso a cui richiamiamo sindaco ed amministrazione, affinchè trovino una immediata soluzione per evitare gravi danni al personale ed alla stessa azienda che, tra l’altro, ancora attende di avere come è giusto che sia un direttore ed un piano industriale degno di questa città metropolitana.”