Adeguamento sismico, a Catania il Consiglio approva incentivi

I residenti catanesi che vorranno effettuare degli interventi di ristrutturazione non pagheranno più il cinque per cento di tasse comunali, ma l'1.75 per cento. Un'iniziativa nata dopo il sisma di Amatrice e che ha anche un valore simbolico

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Nella seduta di mercoledì il Consiglio comunale di Catania ha approvato gli incentivi per l’adeguamento sismico degli immobili. I residenti che vorranno effettuare degli interventi di ristrutturazione non pagheranno più il cinque per cento di tasse comunali, ma l’1.75 per cento. “Su un costo di 30mila euro, si risparmieranno mille euro di tasse“, afferma Agatino Lanzafame, componente della commissione consiliare Urbanistica e promotore dell’iniziativa.

L’idea nasce immediatamente dopo il sisma di Amatrice, ad agosto – racconta Lanzafame – In commissione Urbanistica abbiamo riflettuto sulle possibili soluzioni da suggerire alla giunta e ho pensato che una delle proposte era quella di agire sui costi di ristrutturazione“.

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La delibera approvata “prevede che per i primi tre anni i costi siano abbassati del 75 per cento – prosegue il consigliere – È chiaro che non è una somma importante, ma è un segnale di attenzione rivolto a chi mette in sicurezza gli edifici“. A beneficiarne potranno essere i privati, ma anche scuole, ludoteche, esercizi commerciali.

Oltre al valore economico, c’è quello che Agatino Lanzafame definisce un “valore simbolico“. “Noi, come Comune, siamo il soggetto più piccolo e abbiamo fatto la nostra parte. Adesso anche Regione e Stato devono fare la propria“. E aggiunge: “Il tema della messa in sicurezza deve coinvolgere tutti gli attori istituzionali“.

Questa vuole essere una forma di incentivazione nel sensibilizzare la cittadinanza agli interventi di adeguamento sismico del patrimonio immobiliare“, fa eco Salvo Di Salvo, assessore all’Urbanistica, che ha accolto il suggerimento arrivato dalla commissione. “La delibera prende spunto dagli eventi calamitosi che hanno interessato il centro Italia, tenendo in debito conto che il nostro è un territorio ad alto rischio sismico“, sottolinea. La città di Catania, dunque, “con questa iniziativa, si pone come capofila rispetto al tema del dibattito; in attesa che governo nazionale e regionale possano individuare altri strumenti“.

Riguardo alla prevenzione, il Consiglio comunale dovrà decidere sulla “variante del centro storico che modifica le norme di attuazione del Piano regolatore Piccinato e che prevede alcuni interventi di natura edilizia di tipo conservativo“, spiega il componente della giunta. “Quando il Consiglio l’adotterà, credo che avremo gli strumenti più efficaci per avviare questo processo, che non dipende solo da noi, ma anche dai privati“.

In attesa di avviare gli interventi veri e propri, il punto è tornare a parlare di adeguamento sismico. “Dopo settembre il sipario è calato sulla questione – conclude Salvo Di Salvo – Questo vuole essere un modo per far prendere sempre più coscienza, senza creare allarmismi, della necessità di adeguare il patrimonio immobiliare“.

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