E' un benzinaio l'assassino del clochard: credeva che corteggiasse l'ex moglie

senzatetto. Foto di Marc Brüneke
Foto di Marc Brüneke. CC License
- Pubblicità -

E’ un benzinaio, si chiama Giuseppe Pecoraro, l’assassino di Marcello Cimino, il clochard dato a fuoco a Palermo nel porticato della missione San Francesco, in piazza Cappuccini a Palermo. E’ stato identificato grazie alle immagini delle telecamere che lo hanno ripreso mentre con un contenitore pieno di benzina si avvicinava all’uomo che stava dormendo sotto le coperte. Dopo averlo cosparso di liquido infiammabile l’uomo ha acceso un accendono ed ha appiccato il fuoco che non ha lasciato scampo alla vittima. E’ stato rintracciato dagli agenti della squadra mobile. Aveva segni di bruciature sulle mani.

“Mi sono bruciato con la macchinetta del caffè”, ha detto in un primo momento.

- Pubblicità -

Interrogato ha confessato che l’avrebbe fatto per gelosia. Era convinto che Marcello corteggiasse sua moglie dalla quale si era separato. Per questo motivo avevano litigato qualche giorno fa. E’ accusato di omicidio volontario.

Intanto c’è incredulità fra i conoscenti di Marcello.

“E’ una storia tipica, uguale a quella di tanta gente che incontriamo per strada, inserita in una bella rete di solidarietà che vede impegnata anche la comunità di Sant’Egidio”.

“Marcello era ospite dai Cappuccini, veniva spesso a fare la doccia o la barba. E’ la storia di un uomo con un matrimonio finito male, aveva due figli e una casa ma non voleva starci, era cordiale, molto inserito in una rete di solidarietà alla quale si appoggiava con molta dignità”.

La comunità ha chiuso per lutto. Riaprirà lunedì.

- Pubblicità -