“Abbiamo un apparato dei Servizi Sociali vecchio di trenta anni, che non risponde alle esigenze dei cittadini che si trovano esclusi dai servizi perché non sanno come fare le domande. E in tutto questo andiamo verso l’ennesimo cambio di assessore ai Servizi Sociali, con Angelo Villari che lascerà come Valentino Trojano nel corso del suo mandato senza riuscire a portare a termine il nuovo Regolamento unico, per il quale, in quattro anni di questa amministrazione, non c’è mai stato un confronto che sia andato oltre qualche email“.
Lo afferma Sebastiano Anastasi, consigliere comunale di Grande Catania e vicepresidente della Commissione Servizi Sociali. Anastasi, insieme alla commissione presieduta dalla consigliera di maggioranza Erika Marco, ha una richiesta per Villari prima delle ormai probabili dimissioni: “Si parla di una candidatura di Villari alle regionali, e lui non ha mai smentito. Se lascerà dopo l’approvazione del Bilancio, che almeno lo faccia con una linea chiara sulla governance dei Servizi sociali, un documento politico che serva a capire come questa amministrazione vuole i Servizi sociali di questa città. L’unica novità sono stati gli asili nido, che peraltro non ho approvato“, afferma Anastasi.
E per rafforzare il concetto, cita quanto fatto dal professore Carlo Pennisi, assessore della giunta di Raffaele Stancanelli.
“Durante quella sindacatura – prosegue Anastasi – si decise di ridurre i Centri Territoriali a 5 per farli diventare dei riferimenti per i territori con altrettante posizioni organizzative a dirigerli. Il passo successivo era quello di trasformare i Servizi sociali, attraverso il Regolamento unico, in una specie di database delle multifragilità, in modo tale da raggiungere le famiglie prima che queste siano costrette a dover fare domanda per un servizio. E poi scoprire che non ci sono soldi per erogarlo“.
Il problema economico resta il principale motivo per una riforma dei Servizi sociali. “Andiamo avanti – spiega Il consigliere Anastasi – con servizi dati in convenzione, anche pluriennali e pagando il cosiddetto “vuoto per pieno”, come nel caso dell’Istituto educativo assistenziale Mary Poppins di Librino. E poi i cittadini che hanno bisogno non possono nemmeno chiedere la SIA, la Social card. O come nel caso del crollo della palazzina in via Crispi, – prosegue Anastasi – dove il Comune sta pagando con delibere straordinarie i B&B alle famiglie rimaste senza casa. Poi però si annuncia l’apertura di nuovi sportelli su Inferitilità e Sovrindebitamento, con i cittadini che restano spiazzati. Tutto questo perché non si è programmato l’intervento sulle esigenze del territorio, e nonostante un apparato del Welfare enorme ai cittadini ci pensano le reti di volontariato“.
“Venerdì sera dovremo approvare il Bilancio 2017 in consiglio, come sempre con pochissimo tempo, esattamente come l’amministrazione voleva fare con il Regolamento dei Servizi sociali, senza un confronto. Del resto il nostro consiglio comunale è composto da premi Nobel, siamo bravi abbastanza da capire tutto e preparare gli emendamenti correttivi in tempo. Al momento la situazione è quella di un taglio al comparto complessivo da un milione e mezzo di euro. Ma non sappiamo ancora che numeri ci sono per gli Istituti educativi assistenziali, i cui fondi sono diminuiti di anno in anno e al momento sono meno del 50 per cento di quelli dell’ultimo anno della sindacatura Stancanelli. Quest’anno scadrà anche la convenzione ventennale del Mary Poppins: l’amministrazione Bianco è nelle condizioni di decidere cosa fare per il futuro di questi istituti?“, conclude Anastasi.