Lombardo, due anni in appello per voto di scambio. Assolto dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa

Raffaele Lombardo
Raffaele Lombardo
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Voto di scambio con aggravante mafiosa: questo il reato per il quale l’ex presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo è stato condannato a due anni, con pena sospesa, pochi minuti fa dalla corte d’Appello di Catania. Lombardo è stato contestualmente assolto dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa “perché il fatto non sussiste”.

Si tratta, dunque, di un esito favorevole per l’ex presidente della Regione, che ribalta quello di primo grado per il quale Lombardo era stato condannato nel febbraio 2014 a sei anni e otto mesi, dopo il processo con rito abbreviato.

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Il processo scaturisce da quanto emerso dall’inchiesta “Iblis”, condotta dai carabinieri dei Ros. Secondo l’accusa Lombardo avrebbe fino al 2008, anno della sua elezione a governatore, usufruito dei favori della mafia e in particolare del clan catanese Santapaola per reperire voti. Per avere più dettagli sulle implicazioni dell’aggravante mafiosa sul reato di voto di scambio bisognerà attendere le motivazioni della sentenza della corte d’Appello.

 

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