Barone (Uil): "Governo Crocetta fallimentare per la Sicilia"

Claudio Barone UIL
Claudio Barone
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“In Sicilia il tasso di disoccupazione resta fra i più alti d’Italia e sempre più giovani scelgono di emigrare. Non ci sono stati interventi per l’agricoltura e il turismo, settori che avevano dato timidi segnali di ripresa. Ha chiuso il Petrolchimico di Gela mentre pochissimo si è visto per la reindustrializzazione dell’area di Termini Imerese, dopo la chiusura della Fiat con il conseguente crollo dell’export di prodotti della raffinazione e della meccanica. Improvvisazioni, promesse e demagogia ma nessun fatto concreto nonostante le costanti richieste di questo sindacato di affrontare le vertenze. Lo confermiamo ancora una volta: la politica del governo Crocetta è stata assolutamente fallimentare”.

Così il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, alla vigilia della IX Conferenza regionale di Organizzazione, che si terrà domani e giovedì, a Messina. L’appuntamento è presso la Camera di Commercio, in piazza Felice Cavallotti 3, a partire dalle 9, con la registrazione dei delegati. Alle 10, la relazione del segretario organizzativo della Uil Sicilia, Luisella Lionti, e a seguire il dibattito. Alle 18 le conclusioni del segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo.

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I lavori riprenderanno giovedì con l’intervento alle 10 del segretario organizzativo della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Alle 12.30 le conclusioni del segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, e a seguire l’approvazione del documento finale. Agli stati generali si farà il punto della situazione sulle principali emergenze: formazione, precari, ex province e rifiuti. Saranno anche individuati i punti programmatici per la prossima legislatura, primi fra tutti sviluppo e buona occupazione.

“In un contesto in cui la politica siciliana continua a collezionare disastri – aggiunge Barone -, è certo che il sindacato rappresenta un punto di aggregazione capace, invece, di dare riposte concrete ai cittadini. Non solo attraverso la contrattazione nei posti di lavoro, ma fornendo soprattutto servizi essenziali che non sono più garantiti dal welfare pubblico”.

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