“I ministri dell’Interno e della Giustizia devono intervenire subito, perché la vicenda portata alla luce dal servizio de Le Iene del 2 aprile scorso delegittima uno degli strumenti fondamentali nella lotta contro il crimine organizzato, cioé il sequestro e recupero a fini sociali dei beni confiscati”.
Lo ha detto il senatore Francesco Campanella (Sinistra Italiana) che ha presentato una interrogazione parlamentare urgente al Ministri Minniti e Orlando in merito al cosiddetto “Palazzo della Legalità’ di Caltanissetta, un immobile costruito da una società – la Ag Sinergie Srl – nata per mettere a frutto le risorse della Di Vincenzo Spa, posta sotto sequestro dal Tribunale di Caltanissetta e dotata, tra l’altro, di un terreno edificabile di 5440 mq, e del Gruppo Zummo, posto sotto sequestro dal Tribunale di Palermo, attivo nel campo immobiliare e dotato di ingenti risorse finanziarie, entrambi sotto l’amministrazione giudiziaria del dr. Elio Collovà.
Obiettivo della nuova società: costruire – sul terreno di proprietà della Di Vincenzo Spa e ad opera della medesima – un complesso di 54 appartamenti con box, da mettere poi sul mercato, grazie a un investimento pari a 6,4 milioni di euro investiti da società del Gruppo Zummo, e a un mutuo pari a 9 milioni euro ottenuto dalla Banca Nuova grazie alla concessione edilizia rilasciata dal Comune di Caltanissetta.
“Quello che è emerso dalla ricostruzione del giornalista Gianpiero Casagni è inquietante”, prosegue il Senatore, “anche perché tutti i passaggi per la fattibilità dell’operazione risultano autorizzati dai giudici incaricati dei Tribunali di Caltanissetta e Palermo”.
Nell’interrogazione si legge, poi: “Il terreno sarebbe stato acquistato dalla AG Sinergie Srl a un prezzo corrispondente quasi al doppio del suo valore di mercato; oltre 10 milioni di euro sarebbero stati corrisposti in retribuzioni per amministratori e professionisti, una parte dei quali risulta essere parente diretta, figlio o cugino, dell’amministratore della Sinergie AG, il dr. Elio Collovà, al quale è stato liquidato un doppio compenso per oltre 2 milioni di euro. In aggiunta, la perizia per l’acquisto del terreno e l’attività di ‘coadiutore’ vengono eseguite, per un importo pari a 700 mila euro, dal fratello del Procuratore Antimafia Vittorio Teresi”.
“Il tutto, sempre a quanto denunciato da Le Iene, senza che il prefetto Umberto Postiglione, direttore dell’ANBSC, l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ne fosse a conoscenza”, nota ancora Campanella e conclude:
“Fatti del genere delegittimano anni di lotta alla criminalità organizzata e richiedono una urgente ispezione ministeriale, anche per valutare ogni eventuale carenza di attività di accertamento degli uffici giudiziari di Caltanissetta e Palermo titolari della funzione di controllo”.