Gli operatori della Direzione “Ecologia e Ambiente” del Comune di Catania hanno effettuato un intervento di pulizia straordinaria nel vecchio Palazzo delle Poste di viale Africa.
“Si tratta – ha spiegato il sindaco Bianco – del primo passo operativo affinché il vecchio Palazzo delle Poste diventi il secondo Palazzo di Giustizia di Catania”.
La struttura di viale Africa è infatti stata acquisita dal comune di Catania proprio con tale fine. Una volta consegnata al Ministero della Giustizia il Palazzo dovrebbe ospitare gli uffici della sezione Civile e del Lavoro della Corte d’Appello e del tribunale, gli uffici del giudice di pace, delle notifiche e della Polizia giudiziaria.
L’intervento ha visto impegnati diverse squadre della “Nettezza Urbana” per un totale di 20 operatori, una motopala, un bobcat e quattro scarrabili di materiali. Sono stati raccolte circa 50 tonnellate di rifiuti vari: vecchi abiti, mobili, suppellettili di ogni tipo, materassi, cuscini. Nessun rifiuti speciale, pericoloso o particolarmente inquinante.
Sulla operazione interviene il consigliere di Grande Catania, Giuseppe Castiglione.
“La pulizia dell’ex palazzo delle poste del viale Africa? Può rappresentare l’inizio di un nuovo corso per un immobile che ha sempre rappresentato un’enorme ferita aperta per Catania.
In qualità di Capo Gruppo di “Grande Catania” il sottoscritto, consigliere comunale Giuseppe Castiglione, sottolinea che alla bonifica dell’immobile, dall’enorme quantità di rifiuti, deve seguire una politica seria volta alla sua trasformazione nel secondo Palazzo di Giustizia di Catania. Il rischio, altrimenti, è quello di ritrovarsi con la solita passerella politica di Bianco.
Dal 2012, anno in cui dall’ex palazzo delle poste furono sgomberati rom ed extracomunitari, che avevano trasformato l’ampia area in uno dei più grandi hotel per disperati della città, sull’impianto si sono tenute decine di conferenze dei servizi, tavoli tecnici e incontri. Tutto inutile. La presenza poi di un così grande quantitativo di rifiuti al suo interno dimostra che qui e nell’ex fabbrica vicina finora è mancata la reale volontà di agire e mettere definitivamente la parola fine a questo andazzo. Inferriate e pannelli di acciaio a porte e finestre hanno impedito a chiunque l’accesso ai piani superiori dell’edificio ma gli atti teppistici, le sparizioni di materiale ferroso e gli accampamenti di fortuna per anni non hanno risparmiato i corridoi, le stanze e gli uffici.
Oggi certe soluzioni e certi progetti che restano di grande attualità e vanno portati a termine nel minor tempo possibile altrimenti, nonostante la presenza del personale comunale, sia qui che nella vicina ex fabbrica del viale Africa i senza tetto ritorneranno ancora e noi saremo qui a commentare l’ennesimo fallimento per la città di Catania”.