“Amt? Non un’azienda ma una continua polveriera che rischia di esplodere definitivamente da un momento all’altro. La situazione in cui ormai vige da tempo l’Amt di Catania è chiara a tutti tranne che a questa amministrazione comunale che continua a non fare assolutamente nulla di fronte a proteste, scioperi e lamentale che coinvolgono centinaia di impiegati e decine di migliaia di pendolari. Fino a quando la città dovrà assistere a questo completo immobilismo da parte del primo cittadino?”.
In qualità di Capo Gruppo di “Grande Catania” , Giuseppe Castiglione, chiede, insieme ai sindacati di categoria, di fare definitivamente chiarezza su una questione che dura da troppo tempo.
E aggiunge:“La defezione di Domenico Drago dal consiglio d’amministrazione della partecipata è la classica goccia che sta facendo traboccare il vaso. L’ultimo episodio dopo una infinita sequenza di vicissitudini in cui spiccano pure le dimissioni dell’ex presidente La Rosa. Gli scioperi dei lavoratori si moltiplicano ed a pagare, oltre a loro, sono sempre i catanesi. Cittadini privati di un servizio di vitale importanza per la mobilità del capoluogo etneo”.
E conclude: “Appoggio pianamente la richiesta dei sindacati che aspettano ancora un incontro chiarificatore con il sindaco di Catania. Un appuntamento necessario ma che, temo, avverrà forse a breve scadenza dalla campagna elettorale quando la maggioranza farà la solita passerella condita con molte promesse e nessun fatto concreto”.
La dichiarazione di Castiglione fa seguito a quella dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti e Ugl trasporti: “La notizia dell’ormai imminente defezione di Domenico Drago dal consiglio di amministrazione dell’Amt, l’odierna dichiarazione del presidente della commissione comunale partecipate Michele Failla ed il silenzio del sindaco Enzo Bianco, sono segnali inquietanti che inevitabilmente fanno pensare ad un drammatico epilogo per l’azienda di trasporto pubblico catanese. Se prima eravamo preoccupati, consapevoli della gravità della situazione, adesso siamo seriamente impauriti per quello che di quì a breve potrà accadere e se tre indizi fanno una prova, l’abbiamo di certo ottenuta!”.
“Da tempo non dormiamo sonni tranquilli e neanche la nuova composizione del cda ci aveva illusi – affermano in coro Alessandro Grasso, Mauro Torrisi, Franco Di Guardo e Giuseppe Scannella – Altro che libro bianco! La pagina è proprio nera, considerato che ormai la situazione debitoria ha superato ogni limite ed il fallimento (il secondo in pochi anni) è dietro l’angolo. Inutili anche le rassicurazioni del primo cittadino che, come suo solito, settimane addietro aveva annunciato un confronto con noi sindacati, ovviamente mai convocato. Non c’è più tempo da perdere, vogliamo sapere la verità su ciò che sta accadendo, perché se un autorevole ed esperto consigliere d’amministrazione decide improvvisamente di gettare la spugna un motivo ci sarà e qualcosa sta sfuggendo di mano.
“Per questo chiediamo di essere ricevuti in tempi rapidi, anche perchè vogliamo rassicurare gli oltre 700 lavoratori sulle voci sempre più insistenti riguardo la cessione del 49% delle quote aziendali. Cosa c’è dietro questo devastante salto nel buio? Lo vogliamo sapere – concludono i sindacalisti – noi e tantissimi catanesi che, quotidianamente, ci sollecitano per chiedere all’amministrazione comunale ed ai nostri amministratori aziendali di fruire un servizio all’altezza della città metropolitana e non di assistere e subire l’ennesimo dramma causato dalla mala gestione.”