“Nei primi tre mesi del 2017 abbiamo consegnato in tutta Italia circa 1200 beni, oggi qui ne assegniamo circa 440 fra le province di Palermo, Trapani e Agrigento. Mediamente abbiamo dato tremila beni all’anno, contro una media precedente di 300 beni“. Sono i numeri forniti da Umberto Postiglione, direttore dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati. L’ex prefetto ha fornito i dati a margine del convegno “Dalla confisca dei beni all’accoglienza turistica. Viaggio dell’Anbsc nel mondo delle aziende” organizzato a Palermo, al San Paolo Palace, uno degli hotel risanati dopo la confisca e ora con un bilancio in attivo.
“Le consegne diventeranno sempre più frequenti – assicura Postiglione – perché abbiamo creato un nuovo sistema, la Conferenza dei servizi informatica che consente di mostrare i beni ai possibili destinatari e raccoglierne le volontà di assegnazione“. Una innovazione che aiuterà l’Agenzia nel lavoro di coordinamento e successiva consegna. “Siamo la prima amministrazione ad averla utilizzata da quando, a metà del 2016, è stata inserita nel nostro ordinamento“, sottolinea l’ex prefetto.
Il funzionamento della Conferenza dei servizi informatica per l’assegnazione dei beni confiscati è semplice: “Ai possibili assegnatari mandiamo la chiave d’accesso al nostro sistema open Re.g.i.o., in seguito facciamo valutare loro i beni chiedendo di farci avere una risposta nel giro di 45 giorni“, spiega Umberto Postiglione. “E, se ci sono sovrapposizioni di richieste, convochiamo tutti gli interessati per sapere il fine a cui vogliono destinare il bene – aggiunge – Questo ha velocizzato di molto le tradizionali procedure“.