“Oh, no, sulle ONG non si può!”. Ricorda un pò lo slogan di una vecchia pubblicità della De Rica che commercializzava la “polpa pronta” in scatolette chiuse, l’atteggiamento di una parte della politica e della magistratura rispetto alle responsabili dichiarazioni del procuratore della repubblica Carmelo Zuccaro. Politica che, come si suol dire, pur di non “aprire la scatoletta e vedere cosa c’è dentro e soprattutto di che cosa è fatta la polpa pronta” affronta in politichese la questione, con l’ausilio (e non si capisce perché, o meglio si capisce molto bene, anche del sindacato CGIL).
Si spaccano le istituzioni. Di seguito le dichiarazioni del ministro degli Esteri Alfano e del presidente del Senato Grasso, di Gentiloni e Orlando, nonché di Renzi.
Ma attenzione: l’opinione pubblica si sta schierando apertamente con il procuratore Carmelo Zuccaro, perché, non avendo parrocchie e “putie” da difendere, ha ben compreso lo scopo delle sue dichiarazioni.
In attesa che le indagini possano far evidenziare prove da supportare processi, intanto, è bene che si sappia che qualcosa non quadra. Insomma c’è fumo altissimo e quindi ci sarà qualcosa che va a fuoco e che bisogna spegnere prima che causi danni più gravi, forse irrimediabili.
In Sicilia c’è stata una stagione in cui esponenti delle istituzioni, dello Stato ed anche della Chiesa, negavano la presenza della mafia!
Hashtag Sicilia lancia la campagna “Je suis Carmelo Zuccaro” a sostegno del procuratore: fra poco i cartelloni appariranno davanti al Parlamento, al Senato, alla CGIL, per ribadire la solidarietà popolare al magistrato contro la difesa pelosa che vuole impedire che non si conosca la verità su quelle Ong che puzzano.
Le dichiarazioni di Alfano aprono un altro fronte che merita un approfondimento d’indagini. Come spendono le Ong le risorse che ricevono da parte dei benefattori?
Ma leggiamo le dichiarazioni di alcuni di loro:
Angelino Alfano, ministro degli Esteri: “Io do cento per cento di ragione al procuratore Zuccaro, perché ha posto una questione vera”. “Spero che non sia solo la Procura di Catania a occuparsi di questa vicenda: noi abbiamo fatto un grande sacrificio nel salvataggio di vite umane. Però bisogna anche capire come fanno alcune Ong, e non tutte, neanche la mia è una generalizzazione, a spendere tutti questi soldi solo con i finanziamenti dei sostenitori. Boh, vediamo. Bisognerà accertarlo e spero che siano alcune, e non una sola, le Procure che lavorano su questo”.
Pietro Grasso, presidente del Senato: “Bisogna parlare delle indagini solo quando sono concluse. Non quando sono in corso”. Farlo “prima che si facciano indagini, è un po’ fuori dall’ordinamento” per un magistrato. “Secondo me va fuori dalle competenze di un magistrato”.”Tutto questo è stato strumentalizzato da una parte politica che è contro l’accoglienza e l’integrazione. E fa ancora più male”. “Chi cavalca quelle dichiarazioni poi difende la fonte delle dichiarazioni. Ma bisogna scindere il problema politico da quello giudiziario e delle indagini. Sono aspetti assolutamente diversi”. “Gli strumenti per l’indagine ci sono. Bisogna saperli utilizzare. Il problema è che i risultati si rendono noti quando si è conclusa l’indagine. Mai prima”
Angelino Alfano: “Cioè, se i magistrati dicono delle cose che a loro piacciono, allora i magistrati possono parlare. Se dicono cose che a loro non piacciono, i magistrati devono stare zitti'”. “Il Procuratore Zuccaro non ha generalizzato, non ha sparato genericamente su tutte le ong, – ma occorre andare fino in fondo e penso, e spero, che non sia solo la procura di Catania ad occuparsi di questa vicenda perché noi abbiamo fatto un grande sacrificio nel salvataggio di vite umane ed ogni vita umana che si salva e sempre un risultato per l’umanità intera”.
Matteo Renzi: “Noi siamo dalla parte di chi costantemente lavora per la legalità e quindi se ci sono delle prove, se ci sono delle indagini siamo sempre dalla parte dei giudici e la difesa dei giudici vale per tutti, quindi mi riferisco anche al Procuratore di Catania. Un politico serio cerca di risolvere il problema, non di alimentare la paura. Se c’è un problema su qualche Ong, se, e lo dovranno verificare i magistrati, si risolve il problema e si colpisce quella Ong, colui che delinque. Non si spara nel mucchio per cercare di prendere i voti”.
Gentiloni: “Se ci sono da parte della magistratura informazioni attendibili e credibili, non sarà certo il governo a contrastarle, ma distinguiamo questo dal fatto che per noi l’attività delle organizzazioni di volontariato è preziosa e benvenuta”.
Orlando: “Su Ong decidono gli atti giudiziari”.