Pietro Agen, presidente di Confcommercio Sicilia, fa una riflessione sulla esclusione del porto di Augusta da futuri accordi con la Cina, come emerso dalle dichiarazioni del premier italiano e sul silenzio dei parlamentari siciliani.
“Come Presidente di Confcommercio Sicilia – scrive Agen – ho ascoltato, con un certo imbarazzo, le dichiarazioni del presidente Gentiloni in visita a Pechino, nel corso delle quali rimarcava, con forza, la grande opportunità che si apre per i porti di Genova e, soprattutto, di Trieste dal crescente commercio navale con la Cina.
L’imbarazzo è cresciuto nel notare il silenzio dei Parlamentari siciliani, visto che, penso, conoscano l’interesse manifestato, a suo tempo, da qualificate rappresentanze del Governo cinese all’utilizzo del porto di Augusta, che potrebbe aprire le porte a straordinari investimenti e, veramente, trasformare l’economia della nostra Regione.
La Sicilia è, per sua posizione geografica, la base logistica ideale, per una grande potenza economica quale oggi la Cina, una nazione che ha interessi fortissimi, sia in Europa, sia nell’area Sub sahariana, dove ha acquistato enormi territori in numerosi Stati centro africani.
Alla luce di quanto detto, ritengo incomprensibile il non attivarsi come Sicilia e come Italia, per far si che i progetti si realizzino e, si badi bene, non si tratta di fantasie del momento, ma di precise indicazioni, i cui
contatti risalgono alla presidenza Lombardo e che comprendevano anche un aeroporto internazionale, comunicazioni ferroviarie ultra veloci e sì, diciamolo, anche il famoso PONTE.
Su tutto questo, purtroppo, mi pare, sia calato un imbarazzante silenzio della politica!